Omofobia.org: pochi casi di «omofobia»
Non serve il Ddl Zan: il sito Omofobia.org indica in poche decine i casi di presunta «omofobia». Presunta perchè non tutte le aggressioni e minacce a danno dei gay nascono da motivi legati all’omosessualità.
Non serve il Ddl Zan. A dircelo indirettamente è una fonte insospettabile: il sito gay Omofobia.org il quale riporta alcuni dati Istat interessanti in merito agli atti definiti in modo ideologico di «omofobia». Prendiamo come esempio sempre gli anni 2013 e 2020 per vedere come si evolve o involve il fenomeno. Il primo dato è riferito al 2013, il secondo al 2020.
Omicidi: 2/5; aggressioni plurime (cioè a gruppi): 13/14; aggressioni singole: 36/32. I numeri sono esigui e non si evidenziano crescite sensibili. Anzi in un caso viene registrata una decrescita, nonostante – ammette lo stesso sito gay - «per maggior precisione, dovremmo affermare che aumentano gli episodi denunciati». Dunque laddove c’è una crescita tale crescita si potrebbe addebitare all’aumento di denunce.
Inoltre dal grafico non è possibile comprendere quanti di questi atti sono stati compiuti perché la vittima era LGBT o per altri motivi. Infine non è dato di sapere da questo grafico se l’autore di questi atti non era anche lui LGBT. Infatti, come accade nelle relazioni etero, non di rado l’aggressore è il partner o il convivente.
Detto tutto ciò si comprende bene che il Ddl Zan non serve, dato che abbiamo già gli strumenti penali utili per reprimere simili atti violenti.