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EX PRESIDENTE USA

Obama, eccolo di nuovo. Invita gli studenti a resistere a Trump

Barack Obama, all'Hamilton College, invita gli studi legali e le università a resistere a Trump. Lo dice in un momento in cui l'opposizione organizza manifestazioni e proteste, ma è priva di leader e di idee. 

Esteri 08_04_2025
Obama, eccolo di nuovo. Invita gli studenti a resistere a Trump

All’Hamilton College di Clinton, nello Stato di New York, Barack Obama torna a parlare di politica e incita alla resistenza a Trump. L’ex presidente coglie tutte le occasioni possibili per tornare a parlare di politica, rompendo continuamente un patto non scritto per cui un ex presidente, che non ha la possibilità di ricandidarsi, deve ritirarsi a vita privata. L’ha seguita George W. Bush che, in questi mesi, si starà sicuramente trattenendo mentre osserva il suo successore Donald Trump che dice e fa l’opposto di quel che ha detto, voluto e fatto lui nei suoi due mandati. L’ha seguita anche Bill Clinton, salvo qualche sporadico intervento in campagna elettorale. Obama, invece, è un fiume in piena e la notizia vera è che sia rimasto in silenzio per ben due mesi e mezzo di amministrazione Trump.

«Il ruolo più importante in questa democrazia è quello del cittadino, della persona comune che dice: no, non è giusto. Penso che uno dei motivi per cui il nostro impegno nei confronti degli ideali democratici si è indebolito sia che ci siamo rilassati e siamo diventati compiacenti – ha dichiarato alla platea dell’Hamilton College, concludendo - Sono più preoccupato per un governo federale che minaccia le università se non espellono agli studenti che esercitano il loro diritto alla libertà di parola». E: «Mi preoccupa di più l’idea che la Casa Bianca possa dire agli studi legali: “Se rappresentate parti che non ci piacciono, vi toglieremo tutti i nostri clienti o vi impediremo di rappresentare efficacemente le persone».

Obama omette alcuni “dettagli”, soprattutto per le università. Infatti non si tratta di espellere studenti che “esercitano il loro diritto alla libertà di parola” ma gli agitatori delle occupazioni pro-Pal che hanno rovinato l’anno accademico 2023/24, anche con azioni violente soprattutto ai danni di studenti e professori ebrei e israeliani. La Casa Bianca, nel suo ordine esecutivo, specifica di aver sospeso i fondi pubblici federali a quelle università che non hanno rispettato il dovere di non discriminare gli studenti appartenenti a una minoranza (ebraica, in questo caso), non proteggendoli da aggressioni politiche.

«Se sei uno studio legale minacciato, potresti dover dire: OK, perderemo un po' di affari perché difenderemo un principio - ha detto Obama - Se sei un'università, potresti dover capire: stiamo davvero facendo le cose per bene? Abbiamo davvero violato i nostri stessi valori, il nostro stesso codice, violato la legge in qualche modo?». In molti casi sì, ma per l’ex presidente democratico questa è solo una domanda retorica. Il succo di tutto il discorso è: c’è un’emergenza democratica e tutti, a partire da studi legali e università devono opporre resistenza. Il “come” è scontato, anche se Obama non lo dice: con cause in tribunale e con la contestazione studentesca. Non un’opposizione politica e democratica, dunque.

Il discorso dell’ex presidente giunge in un momento in cui i Democratici sono, non solo all’opposizione in tutte le istituzioni, ma completamente privi di figure di leadership. Lo stesso Obama risulta essere ormai altamente impopolare. In un sondaggio della Cnn del mese scorso, Obama ha ricevuto solo il 4% di sostegno dai democratici a cui è stato chiesto quale leader rappresenti meglio il partito. La più gettonata è l’estremista di sinistra Alexandria Ocasio Cortez, ma con appena il 10% delle preferenze. Il 30% degli elettori di sinistra, la maggioranza relativa, non individua alcun candidato papabile.

Gli oppositori di Trump, nel fine settimana, hanno riempito le piazze. Secondo la Cnn erano un milione di manifestanti mobilitati, secondo gli stessi organizzatori circa la metà. Ma il problema della sinistra americana è l’assenza di idee. La protesta diventa sempre più violenta, come dimostra l’idolatria sul Web per un sospetto omicida (Luigi Mangione, presunto killer dell’amministratore delegato di un’assicurazione sanitaria) e i sempre più frequenti atti di vandalismo contro le auto Tesla (prodotte da Elon Musk). Ma le idee latitano.

Come constata lo storico Victor Davis Hanson: «Il deputato Al Green non è riuscito né a interrompere né a porre fine al discorso di Trump a una sessione congiunta del Congresso agitando il suo bastone e urlando epiteti. Né, mentre malediceva Trump al Senato per 25 ore in un ostruzionismo che non portava da nessuna parte, il senatore Cory Booker è riuscito a pronunciare una sola parola che potesse offrire il suo presunto modo migliore per affrontare il debito e i deficit schiaccianti».

La sinistra americana risente ancora della sconfitta subita a novembre e nei libri di nuova uscita emergono deprimenti retroscena sulla battaglia per allontanare Joe Biden dalla candidatura. Uno scontro dietro le quinte in cui lo stesso Obama ha combattuto e perso contro Biden (che non avrebbe voluto candidare) e poi contro Kamala Harris (che non avrebbe mai voluto si sostituisse al candidato uscente). Liberandosi della vecchia leadership, il Partito Democratico potrà tornare a fare opposizione e competere di nuovo nel 2026, anno delle elezioni di Medio Termine.