Nuovo vescovo a Shangai insediato dal governo
La Cina non si fa scrupoli a calpestare gli accordi e sposta i vescovi come meglio crede. No comment dalla Santa Sede.
Ieri mattina a Shangai si è svolta la cerimonia di insediamento del nuovo vescovo, mons. Giuseppe Shen Bin, trasferendolo dalla diocesi di Haimen all'insaputa della Santa Sede che solo pochi giorni fa è venuta a conoscenza della decisione del governo cinese.
Violando i controversi accordi che prevederebbero nomine concordate tra Roma e Pechino, le autorità cinesi hanno proceduto motu proprio. Violazione già avvenuta pochi mesi fa per la nomina del vescovo di Jiangxi. La Sala stampa vaticana per il momento non commenta il fatto, che certamente contribuisce a smentire i frutti positivi attesi dall'accordo recentemente rinnovato.
«L’Accordo tra Cina e Vaticano non solo non ha fermato la persecuzione nei confronti degli esponenti cattolici, soprattutto di quelli non ufficiali (sotterranei), ma non sembra dare neanche garanzie sul fronte della scelta dei vescovi», dichiara Asia News. Lo dimostrano anche le dichiarazioni di mons. Shen Bin – passato da Haimen a Shangai, dalla nomina vaticana del 2010 alla nomina governativa del 2023 – tutte all'insegna del patriottismo e della fedeltà alla linea di sinicizzazione della Chiesa.