Nuovo sequestro di monsignor Shao Zhumin in Cina
Insieme al suo segretario è stato portato via dalla polizia, probabilmente per impedire che presenziassero al funerale di padre Chen Nailang
Il vescovo di Wenzhou, monsignor Shao Zhumin, è stato di nuovo prelevato dalle autorità cinesi a fine gennaio, insieme al suo segretario, padre Jiang Sunian. L’agenzia AsiaNews lo ha appreso da fonti locali secondo le quali il motivo del loro sequestro era di impedire che partecipassero al funerale di padre Chen Nailang, deceduto il 29 gennaio all’età di 90 anni. Monsignor Shao, così come il suo predecessore, monsignor Lin Xili, primo vescovo di Wenshou, è spesso preso di mira nel tentativo di indurlo ad aderire alla chiesa ufficiale, quella controllata dal Partito comunista cinese. Monsignor Shao infatti è riconosciuto dal Papa, ma non dal partito che impone alla Chiesa ufficiale il controllo sulle attività religiose. Non è la prima volta che viene arrestato e che sparire per diverso tempo. L’ultima volta è successo il 7 aprile dello scorso anno quando è stato portato via a bordo di un aereo, molto probabilmente per impedirgli di partecipare alle funzioni della settimana santa. Nell’ottobre dl 2021 la polizia lo aveva sequestrato e rilasciato dopo due settimane. Nello Zhjiang, la provincia dove si trova la città di Wenzhou, i cristiani sono più del 10% della popolazione. Il defunto padre Chen era sacerdote della parrocchia di Pingyang ed era molto amato dai fedeli. È stato perseguitato perché faceva parte della Chiesa sotterranea, non riconosciuta dal partito. Per questo alla sua morte le autorità hanno proibito a tutti i sacerdoti sotterranei di partecipare al funerale e di celebrare la messa.