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Come un agnello al macello

Nuovi particolari sulla morte del sacerdote ucciso in Myanmar

Due donne che hanno assistito impotenti all’omicidio hanno raccontato come si è svolta l’aggressione

 

Arrivano dal Myanmar nuovi dettagli sull’omicidio brutale di padre Donald Martin Ye Naing Win, il sacerdote cattolico ucciso la sera del 14 febbraio nel villaggio di Kan Gyi Taw. I responsabili, già rintracciati e arrestati, provenivano da un villaggio vicino ed erano in stato di alterazione dovuto ad alcol o droga. A raccontarlo sono due donne, due insegnanti e collaboratrici della comunità parrocchiale, che si trovavano in quel momento nel complesso della chiesa di Nostra Signora di Lourdes, una parrocchia che serve circa 40 famiglie cattoliche. La loro testimonianza, pervenuta all’agenzia di stampa Fides, ha permesso una più precisa ricostruzione dei fatti. Erano dieci uomini, le hanno minacciate e hanno ordinato loro di stare zitte. Padre Donald è intervenuto proprio per difenderle. Appena giunti al suo cospetto – hanno raccontato le due insegnanti – il capo della banda ha intimato al sacerdote di inginocchiarsi. Padre Donald li ha guardati e e, mantenendo la mitezza e la pace interiore che lo contraddistinguevano, da uomo e presbitero , ha risposto: “Mi inginocchio soltanto davanti a Dio”. Poi ha aggiunto: “’ Che cosa posso fare per voi? C'è una questione di cui possiamo parlare?”. Allora uno degli uomini lo ha colpito alle spalle con un pugnale ancora nel fodero. Ma, nel brandire l’arma, ha inavvertitamente colpito anche il capo del gruppo. Questi, in stato di ebbrezza e in preda alla rabbia suscitata anche dalla risposta di padre Donald, ha sguainato un coltello e ha cominciato a infierire su di lui, colpendolo ripetutamente e con brutalità al corpo e alla gola. “Padre Donald – raccontano le due insegnanti – non ha proferito una parola né un lamento. Ha subito quella violenza insensata senza reagire, da innocente, ‘come un agnello al macello’. Gli altri uomini sono rimasti a guardare. Per i ripetuti colpi alla gola, la testa era quasi staccata dal corpo, in un lago di sangue”. Poi gli uomini se ne sono andati e le donne hanno dato l’allarme alla gente del villaggio che sconvolta e in lacrime ha raccolto il corpo senza vita del sacerdote e ha provveduto a ricomporlo e lavarlo. Qualcuno nel frattempo ha allertato i soldati delle Forze di Difesa Popolare, che combattono contro l’esercito della giunta al potere dal 2021 con un colpo di stato, che hanno  rintracciato e arrestato gli aggressori.