Nuove accuse alle cliniche degli aborti
Nuove accuse a Planned Parenthood, la multinazionale degli aborti già finita sotto inchiesta negli Usa per la vendita di organi ricavati da bambini abortiti. La Commissione di investigazione ha pubblicato una sua relazione dove risulta che sarebbero diverse le cliniche abortiste che vendono parti di bambini abortiti e i clienti della Planned Parenthood ricevevano un catalogo per gli ordinativi con l’indicazione dei prezzi.
La vicenda inizia nel luglio del 2014. Due membri pro-life del Center for Medical Progress incontrano, sotto mentite spoglie, la dottoressa Deborah Nucatola, Senior Director del servizio medico della International Planned Parenthood Federation (Ippf), forse la più potente organizzazione abortista al mondo. La Nucatola, a tavola, rivela senza imbarazzo che ai bambini abortiti vengono prelevati gli organi o vari tessuti per poi essere rivenduti ad università e aziende attive nel campo della ricerca clinica.
«Molte persone cercano cuori, fegato e polmoni e molte vogliono anche gli arti inferiori», spiega la Nucatola, «non so cosa possono farne, io credo per i muscoli». «Vendere o comprare parti del corpo umano è crimine federale», prescrive invece una norma del Congresso statunitense (42 Us Code 274 e) e chi mercanteggia in corpi umani rischia fino a 10 anni di carcere e mezzo milione di dollari di multa. L’incontro con la Nucatola venne filmato di nascosto e reso pubblico la scorsa estate. Il Comitato per l’Energia e il Commercio della Camera e una Commissione di investigazione del Congresso hanno quindi voluto vederci chiaro ed hanno messo in stato di accusa la Ippf.
Cecile Richards, ceo di Planned Parenthood, con una bella trave in un occhio, ha replicato dicendo che i video furono carpiti «in modo fraudolento e non etico» ed ha aggiunto che tale giro di soldi era un rimborso spese per la ricerca su tessuti umani, ricerca clinica «per curare bimbi malati» (sic). In gioco non c’è solo la credibilità di Ippf, ma anche un sacco di quattrini. Infatti Planned Parenthood riceve finanziamenti plurimilionari dal governo Usa, pari al 41% dei suoi ricavi, i quali ammontano a 1,3 miliardi di dollari (clicca qui)
La Commissione di investigazione di recente ha pubblicato una sua relazione(clicca qui) che mette alle strette l’Ippf. Ad esempio, si è scoperto che sarebbero almeno cinque le cliniche abortiste che vendono parti di bambini abortiti, ma con buona probabilità il numero di cliniche è assai superiore dato che Ippf ne controlla molte di più. Inoltre, i clienti della Planned Parenthood ricevevano un vero e proprio formulario per gli ordinativi comprendente l’indicazione delle parti dei feti che volevano acquistare, l’età gestazionale e le modalità di spedizione (in genere usavano FedEx). Una sorta di Amazon per la compravendita di feti. La parte più delicata dell’operazione era l’estrazione dell’organo scelto dal cliente. La Nucatola, nel video reso pubblico, spiegò a tal proposito che «i fornitori (i medici abortisti) operano con la guida degli ultrasuoni, così sanno dove mettere il forcipe. (…) Siamo diventati molto bravi a prelevare cuore, polmoni, fegato, perché sapendo questo non schiaccio questa parte, ma schiaccio sotto, oppure schiaccio sopra, e vedo se riesco ad avere tutto, tutto intatto».
Nulla era lasciato al caso. Le donne che dovevano abortire venivano informate, mentendo, che le parti prelevate dal loro bambino sarebbero poi servite per la ricerca al fine di debellare malattie come il Parkinson e il diabete. In tal modo ottenevano la liberatoria da parte delle donne. Tutto questo è stato documentato minuziosamente acquisendo le schermate dei computer e altri documenti che attestano al di là di ogni dubbio che questo commercio di esseri umani era voluto dalla Ippf.
La Commissione del Congresso ha scoperto che esiste anche un listino prezzi. Un cervello costa dai 2.230 ai 3.340 dollari. Ogni tessuto umano si aggira intorno ai 6.000 dollari. Arti superiori e inferiori compresi mani e piedi, 890 dollari. E così si viene a sapere che un solo acquirente in un anno ha pagato 42.535 dollari per comprarsi cervelli, mani, piedi e pancreas di bambini abortiti. Il dottor Frankenstein a confronto è la fata turchina. Almeno non speculava sui cadaveri.