Non si ferma l'industria porno, virus più forte del covid
Discoteche chiuse in tutt'Italia, ma per il Bergamo Sex in corso al Bolgia si è fatto uno strappo alla regola. Una concessione che mostra quanto il mercato del porno sia un virus più forte del covid. Ieri la giornata d'avvio, un consigliere comunale chiede di fermare lo show di spogliarelli e pornografia ad alto rischio assembramento e fa partire un esposto al Questore. «Ma è lo stesso che ha cacciato i pro life dalla piazza».
Le discoteche sono chiuse, ma se c’è la festa del porno è il caso di dirlo: nun ce n’è covvidi. Qualcuno a Bergamo, a cominciare dal Questore, dovrà spiegare alla cittadinanza per quale motivo mentre le discoteche sono state sbarrate per la paura della pandemia, le sagre cancellate e le feste della salamella rinviate a data da destinarsi, solo un locale aprirà i battenti, ma non per il ballo. Il Bergamo Sex altro non è che una gigantesca fiera del porno e del sesso libero. Un’orgia? Ad alto rischio di assembramento, per di più? Lo può dire chi vi parteciperà, ma dal programma e da questo video delle passate edizioni si evince che il contatto ravvicinato è pressoché d’obbligo.
Certo, l’organizzatore, il conduttore tv Corrado Fumagalli, con alle spalle una condanna nel 2016 per prostituzione minorile, ci ha tenuto a mettere nero su bianco che l’evento sarà nel massimo rispetto delle norme anti covid, ma la cosa ha fatto storcere il naso a molti. E non solo perché la “fiera” si svolge nella discoteca Bolgia di Osio Sopra mentre tutti gli altri locali sono chiusi da decreto ministeriale, ma anche perché a pochi mesi dai lutti e dalle tragedie della pandemia, che qui ha picchiato duro come non è accaduto altrove, l’idea che chi vive il porno in allegria possa svagarsi mentre ancora la popolazione si lecca le ferite, fa star male.
Il consigliere comunale di Bergamo Filippo Bianchi ha deciso di dare voce al malcontento chiedendo al Questore di spiegare perché il Bergamo sex sì e tutti gli altri locali e le altre kermesse, no.
«A seguito di diverse lamentele raccolte dalla cittadinanza, nonostante il divieto imposto dal decreto disposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri circa l'obbligo di chiusura dei locali notturni, questo fine settimana si terrà la manifestazione erotica "Bergamo Sex", presso la discoteca Bolgia di Osio Sopra, fino a tarda notte (nei giorni 28, 29 e 30 agosto) – scrive il consigliere al capo della Polizia orobica -. Ciò si pone in netto contrasto con la vigente normativa e inoltre crea una evidente diseguaglianza rispetto alle discoteche che hanno adempiuto all'obbligo di chiusura».
Bianchi ha notato che «in questa occasione si può facilmente presumere che non potranno essere osservate le precauzioni "anti-covid" raccomandate a causa dell'affluenza di visitatori durante le ore notturne ed il conseguente assembramento». Dal programma c'è da dargli ragione: pornostar, sexystar, performer, parco giochi hard, bondage,
Il problema non è solo di rispetto delle normative anti covid, ma anche morale. «Si segnala altresì la presumibile violazione delle norme sulla decenza ed il buon costume – aggiunge Bianchi -, ordinariamente violate già nelle precedenti edizioni, come facilmente riscontrabile dallo stesso materiale video presente sul web».
La lettera del consigliere comunale si conclude chiedendo al Questore la chiusura dell’evento che però già oggi vedrà la sua seconda serata.
Anche la città di Bergamo, amministrata dal piddino Giorgio Gori, è toccata. Bianchi ha portato avanti la battaglia col Comune perché i cartelloni pubblicitari dell’evento arrivano anche nel capoluogo. «Eppure, il regolamento del Comune vieta le pubblicità che reclamizzano la mercificazione del corpo della donna e le immagini lesive della moralità. Perché in questo caso non è stato fatto nulla?».
Domande alle quali dovrà rispondere il funzionario del capoluogo orobico. «Vediamo che cosa farà il Questore – conclude Bianchi -, non dimentichiamo che è lo stesso che recentemente ha cacciato le associazioni pro life che fanno volantinaggio anti aborto davanti all’ospedale dopo le segnalazioni di un’associazione di femministe». Ecco, il timore dei due pesi e delle due misure è dietro l’angolo.
Per ora però, la morale è che non importa quanto forte siano le restrizioni causa covid: per il porno, e il suo ricchissimo mercato, si avrà sempre un atteggiamento di riguardo.