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LA DIFFERENZA

No, noi non ci inginocchiamo

Non ci inginocchiamo davanti al moralismo razziale che ama tutti fuorché i bianchi, non ci inginocchiamo davanti a Madre Terra perché nostra madre è Maria, non ci inginocchiamo davanti al male minore né davanti ai diritti civili, al vocabolario arcobaleno all’abortismo o al climate change. Noi ci inginocchiamo solo davanti a Dio.

Editoriali 04_07_2021

No, noi non ci inginocchiamo davanti a chi si inginocchia al moralismo razziale che diventa razzista perché ama tutti i colori del mondo fuorché il bianco. Noi non ci inginocchiamo davanti a chi, oltre ai ginocchi, ha piegato anche la propria coscienza al potere forte di turno, che comunque è sempre stato forte con i deboli e debole con i forti. Noi non ci inginocchiamo davanti a chi, per non spezzarsi, ha piegato e ha piagato la propria anima con il compromesso qualunquista. Noi non ci inginocchiamo davanti a chi vuole salvare il pianeta e dannare l’uomo, a chi non sente nulla perché non si sente né uomo né donna, a chi affonda le barche dei migranti a colpi di stereotipi ben prima che quelle stesse barche prendano il largo.

Noi non ci inginocchiamo davanti alla Madre Terra perché nostra madre è Maria e perché la Terra è stata fatta per gli uomini e non gli uomini per la Terra. Noi non ci inginocchiamo davanti ai ghiacciai che si sciolgono perché è lo stesso buon senso ad essersi squagliato da tempo. Noi non ci inginocchiamo davanti alla sostenibilità perché il politicamente corretto è davvero insostenibile e nemmeno davanti al peloso perbenismo spacciato per anticonformismo perché siamo fatti per la vita autentica, vera, genuina e non ideologicamente modificata. Noi non ci inginocchiamo davanti alla parità di genere perché il merito crea sempre disparità tra i capaci e gli incapaci, che siano uomini o donne. Noi non ci inginocchiamo davanti al male minore, perché si merita la nostra genuflessione solo il bene maggiore, davanti al compromesso su ciò che non è comprimibile, davanti alla tratta delle vergini quando queste si chiamano principi non negoziabili, davanti al dubbio perché, più che inginocchiarci, dovremmo strisciare davanti a lui per riconoscergli la nostra sudditanza.

Noi non ci inginocchiamo davanti ai diritti civili perché sono figli orfani di genitori chiamati doveri. Noi non ci inginocchiamo davanti all’egualitarismo e all’inclusività perché non ci è mai piaciuto vedere l’uguaglianza e la giustizia dietro le sbarre dell’insipienza. Noi non ci inginocchiamo davanti al pensiero unico, non perché unico, ma perché sbagliato. Noi non ci inginocchiamo davanti ai giovani in quanto giovani, alle donne in quanto donne, alle persone di colore in quanto di colore perché solo il merito e la sofferenza sono degne di tanto rispetto al di là dell’età, del sesso e del colore della pelle.

Noi non ci inginocchiamo davanti alle varie Grete Thunberg e Chiare Ferragni con consorti, perché viviamo nel mondo reale e non abbiamo tempo di tenere in mano cartelli con disegnati sopra un mondo pieno di ciminiere né di postare su Facebook la foto dell’ennesimo paio di scarpe. Noi non ci inginocchiamo davanti ai vari Zan e Boldrini, non perché per carità cristiana non vogliamo loro bene, ma perché per carità cristiana sappiamo dove sta il vero bene. Noi non ci inginocchiamo davanti a chi grida «Ridateci il futuro» perché costoro non avranno alcun futuro dato che hanno cancellato il passato. Noi non ci inginocchiamo davanti al surriscaldamento globale e al climate change perché abbiamo cose più importanti a cui pensare, tra cui la prima è la salvezza della nostra anima che si può ottenere anche se fa un po’ più caldo del solito.

Noi non ci inginocchiamo davanti a quegli uomini di Dio che parlano di altruismo e non di carità, di benessere e non di Paradiso, di fratellanza e non di Dio Padre, di migranti nel Mediterraneo e non di tutti noi pellegrini su questa Terra, di pacifismo e non di guerra al peccato, di attenzione al creato e non di attenzione al Creatore. Noi non ci inginocchiamo davanti a chi bercia che bisogna sempre rispettare l’opinione altrui, che la 194 non si tocca, che per giudicare occorre trovarsi in certe situazioni, che il pluralismo è un valore, che il dialogo è il sale della democrazia perché i luoghi comuni sono affollati e a noi, una volta tanto, piace il distanziamento sociale. Noi non ci inginocchiamo davanti ai dipendenti da mascherina-gel-distanziamento sociale-vaccino, davanti al virus della paura che spinge a non vivere piuttosto di rischiare di vivere, davanti alle varianti perché la vita è sempre stata piena di variabili, davanti ai cronisti di guerra pandemica che lavorano comodi da casa.

Noi non ci inginocchiamo davanti alle governance, alle policy, alla green finance perché siamo gente semplice, vogliamo rimanere tale e alla fine non ce ne importa nulla di tutta questa roba. Noi non ci inginocchiamo davanti al catalogo delle nuove virtù europee che vanno dal familismo arcobaleno all’abortismo inteso come diritto fondamentale per approdare all’eurafricanismo realizzato per via migratoria e tramite una prolungata era glaciale demografica. Noi non ci inginocchiamo davanti ai politici che chiedono responsabilità verso scelte irresponsabili, davanti ai giudici creativi che s’improvvisano stilisti della giustizia, davanti alle più alte cariche dello Stato perché spesso sono cariche a salve.

Noi ci inginocchiamo solo davanti a Dio. Sappiamo bene che voi ci odierete per questo e ci farete la guerra, ci porterete in tribunale, ci diffamerete sui media e sui social, ci strapperete i figli dalla famiglia avendoli già strappati dal ventre di molti madri e avendoli già sequestrati nelle vostre scuole di regime, ci staccherete la spina quando saremo in ospedale, ci tasserete sempre di più perché, così direte, la libertà di dissentire costa cara, ci costringerete a marciare con il passo dell’oca a tutti i vostri gay pride e a mandare a memoria ridicole nuove parole che si trovano solo nel vostro vocabolario arcobaleno, ci umilierete facendoci passare per intolleranti, bigotti, retrivi, farisei, duri di cuore e di comprendonio. E sapete una cosa? Vincerete. Sì, l’avrete vinta. Ma noi non ci inginocchieremo mai davanti a voi. Noi moriremo in piedi.