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PETIZIONE

No alla vita Frankenstein: firma anche tu

Una petizione indirizzata al Ministro della Salute inglese per bloccare la possibilità di creare embrioni con il materiale biologico di tre “genitori”. L'ha promuove l'assoociazioni internazionale di cittadini on line Citizen Go Gran Bretagna che lancia una raccolta firme per bloccare la proposta approvata dal Parlamento.

Vita e bioetica 11_02_2015
Il sito di Citizen Go con la petizione

In modo del tutto prevedibile, visto il pedigree che vanta nomi come quello dell’eugenista Galton, il Regno Unito ha accolto a braccia aperte la proposta dell’Hfea, l’autorità nazionale che regola tutti gli aspetti della fecondazione artificiale e della ricerca sugli embrioni nel Paese, di creare embrioni con il materiale biologico di tre “genitori”. La proposta è stata discussa in Parlamento martedì scorso nel giro di un’ora e mezza, giusto per non togliere tempo a questioni più importanti come la connessione a banda larga, e si è conclusa con 328 voti a favore e 128 contro. Una vittoria schiacciante che ha come risultato l’ennesimo sopruso sull’essere umano.

In sintesi, la proposta consiste nel creare un embrione con il materiale genetico di tre persone, una presunta “cura” alla malattia mitocondriale, una brutta patologia ereditaria che si trasmette in modo del tutto casuale (potrebbe quindi non manifestarsi) per via materna e che può avere effetti molto devastanti, ma variabili da paziente a paziente. Questa “cura”, come è stata definita in modo assolutamente ingannevole, merito forse dell’arte british di giocare con le parole, consiste nel creare un embrione completamente nuovo che sia privo del rischio di questa malattia. 

Viene inserito il mitocondrio (una cellula dotata di un proprio Dna) di una donna donatrice e portatrice sana nell’ovulo di un’altra donna – la madre del futuro embrione – che verrà fecondato in vitro con il seme del padre. L’embrione avrà dunque il corredo genetico di due madri e di un padre. Anche per chi non si occupa di medicina è abbastanza facile capire che questa pratica non cura un bel niente, ma piuttosto modifica la composizione genetica di un embrione al quale vengono “cambiati i connotati” per evitare che nasca con una specifica malattia. Ma interferire nel processo di fecondazione per stravolgere la composizione genetica di un essere umano non è medicina, è fantascienza, e rischia di scherzare con il fuoco e con le generazioni successive che dipenderanno da quei cambiamenti genetici.

Oltre a non essere una cura, questa tecnica presenta anche altri problemi: innanzitutto fa perdere del tempo prezioso a scienziati che potrebbero cercare cure reali per donne affette da malattie come quella mitocondriale. Poi, studi recenti hanno dimostrato che il trasferimento del mitocondrio e la modificazione degli ovuli nei mammiferi presentano dei rischi enormi per la salute. Come se non bastasse, nessuno si concentra sul fatto che per “donare” (ecco un’altra bellissima parola very british) il mitocondrio, la donna deve essere sottoposta a numerose e aggressive stimolazioni ovariche che di certo non sono un toccasana e possono essere letali. Si apre qui l’altra grande questione dello sfruttamento del corpo femminile.

Dulcis in fundo, oltre ad aspetti scientifici che attestano la pericolosità di questa pratica di modifica genetica dell’essere umano, ci sono fior fiore di documenti e dichiarazioni internazionali che vietano la manipolazione di ovuli umani e di embrioni per mezzo di interventi ereditabili. Tra questi, ricordiamo l’Articolo 4 della Dichiarazione Universale sul Genoma Umano e i Diritti Umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco), dove si indica che «interventi sulla linea germinale» possono essere considerati come pratiche che sono «contrarie alla dignità umana».

Anche se la proposta è stata approvata dalla Camera dei Comuni, essa deve ancora essere discussa alla Camera dei Lords a fine febbraio, quindi il mondo intero e l’Europa prima di tutto deve alzarsi in piedi e dire no, perché l’embrione è uno di noi fin dal momento del concepimento e per questo merita assoluto rispetto. Firmiamo la petizione indirizzata al Ministro della Salute inglese per bloccare questo abominio prima che sia troppo tardi. Citizen Go Gran Bretagna ha lanciato una raccolta firme da inviare al ministro della Salute del governo: facciamo anche sentire la nostra voce (clicca qui per firmare la petizione). (http://www.citizengo.org/en/17728-please-keep-uk-allowing-germline-genetic-modification-human-embryos-and-creation-3-parent)

 

 

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