Nigeria e Kenya violano la Convenzione di Ginevra
L’Acnur accusa di violazione della Convenzione di Ginevra la Nigeria per l’estradizione di 47 separatisti camerunesi e il Kenya per l’espulsione di un leader sud sudanese ora condannato a morte per tradimento
L’Alto commissariato Onu per i rifugiati ha denunciato nei giorni scorsi due violazioni della Convenzione di Ginevra che impegna i paesi firmatari a non respingere o espellere chi chiede asilo. La prima denuncia è contro la Nigeria che il 29 gennaio ha consegnato alle autorità del Camerun 47 separatisti fuggiti dal loro paese per sottrarsi all’arresto. Tra i rimpatriati vi è il leader del movimento separatista, Sisiku Ayuk Tabe. A reclamare la secessione o almeno un trattamento più equo sono le minoranze anglofone (in Camerun prevale l’uso del francese) che da mesi protestano per l’intollerabile stato di marginalizzazione di cui sono vittime. Le autorità camerunesi hanno definito i separatisti rimpatriati dei “terroristi” e ha annunciato che dovranno rispondere dei loro crimini. L’altra denuncia riguarda il Kenya, responsabile di aver espulso dei profughi fuggiti dal Sudan del Sud, in guerra dal 2013. Il caso più grave è quello di James Gatdet Dak, ex leader dell’Spla-IO, un partito all’opposizione. Dak aveva ottenuto dal Kenya lo status di rifugiato. Nel 2016 però è stato espulso subito dopo aver dichiarato che il suo partito appoggiava la richiesta di rimuovere dall’incarico il comandante kenyano della Unmiss, la missione Onu di peacekeeping in Sudan del Sud accusata di non proteggere adeguatamente i civili. Tornato in patria Dak è stato arrestato e il 12 febbraio un tribunale lo ha condannato a morte per tradimento.