Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

TERRORISMO ISLAMICO

Nigeria e Iraq, il massacro dei cristiani che l'Occidente non vuol vedere

La "N", come Nazareno, tracciata in arabo a marchiare le case dei cristiani, a segnalare il nemico da cacciare, uccidere, affamare. Accade a Mosul, Iraq. E la stessa cosa sta accadendo in Nigeria. 

Esteri 18_07_2014
Uno dei massacri di cristiani in Nigeria

La "N", come Nazareno, tracciata in arabo a marchiare le case dei  cristiani, a segnalare il nemico da cacciare, uccidere, affamare. Le scritte sui muri di Mosul, capitale del califfato islamico, ricordano le stelle gialle cucite dai nazisti sulle casacche degli ebrei. In dieci anni la presenza dei cristiani si è ormai ridotta al lumicino. E la stessa cosa sta accadendo nel nord della Nigeria, dove i terroristi islamici di Boko Haram dettano legge: più di 10mila cristiani uccisi. E Onu, Usa ed Europa - per cinici calcoli politici o per ideologia - stanno a guardare. 

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L'ultimo fatto è il marchio a Mosul sulle abitazioni dei cristiani, costretti ad andarsene o a convertirsi. Ma è solo l'ultimo atto di una persecuzione andata crescendo dal 2003 e che con l'arrivo dei jihadisti dell'ISIS sta arrivando alla soluzione finale, nella sostanziale indifferenza della comunità internazionale.

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Boko Haram, il gruppo terrorista nigeriano, prospera grazie alla timidezza e alle complicità dell'Occidente e anche a un'eccessiva insistenza su un impossible dialogo di settori delle Chiese e comunità cristiane. È quanto afferma l'avvocato Emanuel Ogebe, uno dei maggiori specialisti mondiali di Boko Haram.