Niente più giudice per "cambiare" sesso
Il progetto T.R.A.N.S. pensato da un’unità dell’Università di Milano propone di eliminare il percorso in tribunale per "cambiare" sesso.
In Germania è appena stata varata una legge che permette di cambiare identità anagrafica e dunque di “cambiare” sesso tramite una semplice autocertificazione. In modo analogo avviene in Svizzera e Spagna.
Il progetto T.R.A.N.S. Transsexuals’ Rights and Administrative Procedure for Name and Sex Rectification – finanziato dall’Unione Europea-Next Generation EU e pensato da un’unità dell’Università degli Studi di Milano – intende proporre una soluzione simile, sostituendo al percorso giudiziario quello meramente amministrativo.
Il sito Gay.it ha intervistato Nicola Posteraro, Principal Investigator di T.R.A.N.S., il quale ha affermato che «l’attuale normativa prevede che chi voglia ottenere dei nuovi documenti e/o voglia effettuare un trattamento chirurgico di affermazione di genere debba necessariamente ricorrere al giudice (e dunque avviare un processo in tribunale) per farsi autorizzare con una sentenza. Il progetto ha lo scopo di elaborare una possibile procedura amministrativa (da avviarsi di fronte al Comune, per esempio, nel caso in cui la persona trans voglia dei nuovi documenti) che sostituisca quella attuale dinanzi al giudice e renda più veloce e al tempo stesso meno costoso e meno intrusivo il percorso burocratico di affermazione di genere».
Pensate l’iter molto complesso che dovete affrontare per cambiare casa. Per il cambio (fittizio) di identità potrebbe bastare una autocertificazione, tutto in nome della libertà e del rifiuto della discriminazione. I vincoli valgono per tutti, ma non per coloro che sono casta intoccabile.