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Maternità surrogata

New York: sì all’utero in affitto per denaro

In piena emergenza coronavirus lo Stato di New York ha approvato la pratica dell’utero in affitto dietro compenso. 35mila dollari alle donne incubatrici, più la possibilità di abortire.

Gender Watch 12_04_2020

Nello Stato di New York la pratica dell’utero in affitto – pratica a cui si rivolgono anche coppie gay maschili – era già permessa, ma solo nel caso in cui non ci fosse stato scambio di denaro (scambio che in realtà avveniva il più delle volte facendo finta che si trattasse di rimborso spese). Però dal 15 febbraio dell’anno prossimo le donne potranno portare avanti la gravidanza conto terzi anche dietro esborso di denaro. È una decisione approvata giovedì scorso dall’Assemblea generale di New York, decisione infilata di nascosto in una serie di provvedimenti per far fronte all’emergenza coronavirus.

La donna che affitterà l’utero riceverà non solo un assegno intorno ai 35mila euro, ma sarà anche assicurata sulla salute e sulla vita fino ad un anno dopo la nascita e tutte le spese legali saranno coperte. Inoltre potrà anche decidere di abortire quel bambino che tiene in pancia.

Kathleen Ghallagher, della Conferenza cattolica dello Stato di New York, ha commentanto: «Non crediamo che una decisione con così grandi implicazioni etiche e legali avrebbe dovuto essere presa dietro le porte di un Parlamento chiuso al pubblico. Il via libera costituisce un male per donne e bambini. E un processo terribile per la democrazia».