Nessun dialogo con il diavolo
Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti...». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. (Mt 4,1-11)
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: ...». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche...». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti...». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. (Mt 4,1-11)
Col diavolo, principe di questo mondo, non si deve e non si può dialogare mai. Nonostante Gesù sia Dio, non risponde al demonio con parole sue ma si appoggia alla Scrittura: "È andato, per la sua risposta, a trovare le parole di Dio e ha risposto con la parola di Dio" (Papa Francesco, Santa Marta 4 maggio 2013). In altre occasioni, anche quando il demonio dice la verità ("Io so chi sei tu, il Santo di Dio." E Gesù lo sgridò: "Taci..." - Mc 1, 24-25), affinché non ci illudessimo di poter dare "ogni tanto" credito al diavolo, Cristo interrompe ogni relazione con lui. Lezione importante per l'uomo d'oggi.