Nella Germania arcobaleno Woelki è isolato anche in casa
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Al cardinale di Colonia l'ingrato compito di richiamare un prete che benedice le coppie Lgbt. Ma il suo vicario puntualizza che la diocesi si adatterebbe a eventuali indicazioni contrarie di Roma, ovvero di "Tucho".
Il nuovo "eroe" del cattolicesimo tedesco a cui non è andato giù il responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede si chiama Herbert Ullmann, sacerdote a Metmann.
Lo scorso 26 marzo il parroco della chiesa di San Lamberto ha dato vita ad un servizio di benedizione per tutte le coppie innamorate e dunque aperto anche a quelle formate da persone dello stesso sesso, con tanto di bandiera arcobaleno esposta. A promuovere il tutto è stato il gruppo a sostegno della causa Lgbt nella Chiesa denominato Rainbow Church for All. L'iniziativa, in aperta violazione del documento dell'ex Sant'Uffizio datato 22 febbraio 2021, non è passata inosservata ed un parrocchiano ha inviato una segnalazione a Roma.
Dal momento che la chiesa è in un distretto compreso nel territorio canonico dell'arcidiocesi di Colonia, è toccato al cardinale Rainer Maria Woelki – già inviso a buona parte dell'episcopato e del laicato organizzato tedesco – tirare metaforicamente le orecchie a monsignor Ullmann e intimargli di non replicare le benedizioni. Il vicario generale di Colonia, Guido Assmann, ha spiegato che nell'arcidiocesi di Colonia bisogna rispettare l'insegnamento ufficiale della Chiesa cattolica e dunque «ogni sacerdote dovrebbe attenersi a questo». Monsignor Assmann ha anche detto che «tutti sono i benvenuti nei nostri servizi liturgici» ma al tempo stesso ha precisato che è importante «che chi viene alla funzione sappia cosa si celebra lì. Siamo per una Chiesa aperta, ma come Chiesa universale abbiamo una posizione chiara e nello specifico, non abbiamo l'autorità per benedire le coppie formate da persone omosessuali».
Woelki, oggetto di attacchi continui per la sua gestione dello scandalo abusi nonostante sia stata accertata la correttezza del suo comportamento, a dispetto di quanto avvenuto altrove, è diventato così il "cattivo" perfetto in questa storia che è valsa a Ullmann la solidarietà di tanti, compresi i consigli parrocchiali di Mettmann und Wülfrath. Non poteva mancare il sostegno di Wolfgang F. Rothe, esperto di whisky scozzese che è anche sacerdote nell’arcidiocesi di Monaco e che al suo confratello ha rivolto un appello per aumentare il numero di benedizioni di coppie omosessuali di fronte al divieto del suo arcivescovo. Rothe, peraltro, oltre a presentarsi nella lettera come sostenitore da tempo dei «diritti delle persone LGBTIQ+ nella Chiesa cattolica», è una delle tanti voci critiche nei confronti del cardinale Woelki che continua ad essere destinatario di richieste di dimissioni dal clero tedesco che conta nella portata rivoluzionaria dell’agenda del Synodaler Weg.
Nonostante le polemiche, questa volta dall’arcidiocesi di Colonia non è arrivata una difesa ferrea della correzione riservata da Woelki a Ullmann. Il già citato vicario generale, infatti, ha sentito il dovere di puntualizzare che se «il Vaticano adottasse una valutazione e un atteggiamento diverso, l'arcidiocesi di Colonia ovviamente seguirebbe l'esempio». Parole, quindi, che lasciano trasparire la volontà di non chiudere del tutto la porta in faccia all’iniziativa portata avanti dal monsignore di Mettmann.
C’entra, forse, il cambio di guardia al Palazzo del Sant'Uffizio con l’arrivo sulla scrivania di prefetto del cardinale eletto Víctor Manuel Fernández e che sulle benedizioni arcobaleno si è già mostrato possibilista prima di entrare in carica? Probabilmente a Colonia si è fatta largo la sensazione che il responsum firmato due anni fa dalla coppia Ladaria-Morandi potrebbe non godere di buona salute nella nuova stagione targata "Tucho".
Venuto meno il sicuro supporto del Dicastero per la Dottrina della Fede e considerato il momento di debolezza che vive il cardinale Woelki, posizioni come quella espressa da Assmann non destano troppo stupore e possono far ben sperare per il futuro prossimo sia Ullmann che i suoi fan.
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