Nel deserto 40 giorni

L’evangelista Marco dice in due righe quello che Matteo e Luca sciolgono in un lungo racconto, dettagliando le tre tentazioni di Gesù. Marco modella una figura aspra e dolce, in un vivido contrasto: Gesù viene sospinto nel deserto dallo Spirito, è tentato da satana e servito dagli angeli. Nello scenario del mondo, che si amplifica nell’anfiteatro del deserto, si incrociano l’uomo vecchio e quello nuovo, la carne e lo spirito, gli angeli e i demoni.

La terra dell’uomo, percorsa in lungo e in largo da satana, come notava Giobbe, acquista un nuovo e determinante combattente, che convoca attorno a sé gli angeli del paradiso. E' l’ouverture di una nuova drammatica sinfonia che verrà a concentrarsi nella preghiera di Gesù all’orto degli ulivi, nel combattimento della sua Passione e Morte e infine nella sua Risurrezione. A questo agone, ogni uomo partecipa fin dalla nascita.

Nello spazio umano di ciascuna anima, nel cuore di ciascuna persona, si svolge fin dall’inizio il combattimento tra bene e male, tra peccato e grazia, tra satana e Cristo. Prima di Cristo e senza di Lui, si è condannati all’insuccesso, a partire dalla cacciata dal Paradiso terrestre dopo la tentazione e il peccato, fino al diluvio dei tempi Noè e a tutte le inimicizie e le tragedie della storia. Ma finalmente, nella nostra terra desolata, è apparso Cristo.

Egli non vince satana solo per difendere se stesso, ma per salvare noi. Dopo ogni diluvio prende avvio una umanità nuova, dopo ogni crisi una risurrezione, dopo ogni morte la vita. Questo processo, questo passaggio, questa conversione sono già seminati in noi fin dal battesimo che “ora salva anche voi in virtù della risurrezione di Gesù Cristo”, come dice San Pietro nella seconda lettura di questa domenica. Il Regno di Dio è ormai vicino. Possiamo cambiare, convertirci, credere al Vangelo e accettare l’amicizia di Cristo che ci salva.