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FRONTIERA SUD

Negli Usa, smontati i luoghi comuni sull'immigrazione "inarrestabile"

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L'amministrazione Trump ha dimostrato che può essere fermato o addirittura invertito il flusso migratorio: un milione di immigrati illegali in meno, in appena mezzo anno. E la disoccupazione non cresce, resta ferma al 4,2%, smentendo un altro timore diffuso. 

Esteri 27_08_2025
Il muro al confine Usa-Messico (La Presse)

Tre i luoghi comuni più diffusi sull’immigrazione, specialmente se illegale: il flusso di “migranti” non può essere fermato, gli immigrati fanno i lavori che noi non vogliamo più fare dunque sostengono l’economia, gli immigrati ci pagheranno la pensione perché noi non facciamo più figli e senza di loro lo stato sociale sarebbe insostenibile.

Negli Stati Uniti si sta cercando di dimostrare esattamente il contrario. Nei suoi primi 100 giorni dal ritorno alla Casa Bianca a gennaio, il presidente Donald Trump ha firmato ben 181 ordini esecutivi (equivalenti dei decreti) in materia di immigrazione per limitare l’arrivo di nuovi immigrati ed espellere quelli illegali. Sebbene sia troppo presto per trarne un bilancio completo, la politica di Trump è riuscita ad invertire la tendenza dell’immigrazione per la prima volta in circa sessanta anni. Ora, negli Usa, le persone che tornano al paese di origine sono di più rispetto a quelle che sono immigrate.

Questa politica, apparentemente dettata solo da un istinto nazionalista, si è resa necessaria dopo anni di immigrazione insostenibile. Secondo il Congressional Budget Office, dal 2010 al 2019 sono entrate nel Paese in media 917mila persone all'anno. Questo numero è triplicato negli anni dell’amministrazione Biden, salendo a 3,3 milioni nel 2023 e a circa 2,7 milioni nel 2024.

Nel gennaio 2025, 53,3 milioni di immigrati vivevano negli Stati Uniti, il numero più alto mai registrato. Nei mesi successivi, tuttavia, il numero di immigrati che hanno lasciato il Paese o sono stati espulsi è stato superiore a quello degli immigrati arrivati. Una nuova analisi del Pew Research Center sui dati del Census Bureau rileva che, a giugno 2025: 51,9 milioni di immigrati vivevano negli Stati Uniti, il 15,4% di tutti i residenti negli Stati Uniti erano immigrati, in calo rispetto al recente massimo storico del 15,8%. il 19% della forza lavoro statunitense era costituito da immigrati, in calo rispetto al 20% e con oltre 750.000 lavoratori in meno rispetto a gennaio.

La politica di Trump ha dato un giro di vite soprattutto sugli attraversamenti illegali del confine (ben 11 milioni durante l’amministrazione Biden). Gli attraversamenti identificati dei confini americani sono diminuiti del 93%.

Un nuovo studio di Steven Camarota e Karen Zeigler, i cui risultati sono stati in parte pubblicati sulla National Review, rileva come tra gennaio e maggio di quest'anno, la popolazione di immigrati illegali è diminuita di 1 milione. Le espulsioni non spiegano questa riduzione drastica, perché sono relativamente poche. Nella maggior parte dei casi, gli immigrati illegali, vista la mala parata, decidono di andarsene di loro sponte prima di rischiare l’arresto.

Anche nello studio di Camarota e Zeigler, emerge il caos dell’amministrazione Biden. Da gennaio 2021 a gennaio 2025, la popolazione totale di immigrati, legali e illegali, è cresciuta di 8,3 milioni. I due autori stimano che due terzi dell’aumento registrato nell’indagine siano dovuti all'immigrazione illegale. «Utilizzando questo approccio, stimiamo che Biden abbia iniziato con 10,2 milioni di immigrati illegali nel gennaio 2021. Ha lasciato l’incarico nel gennaio 2025 con 15,8 milioni». Inoltre, «ci sono circa 5 milioni di figli di immigrati illegali nati negli Stati Uniti a cui è stata concessa la cittadinanza americana alla nascita e che quindi non sono conteggiati nella popolazione illegale».

Sempre durante l'amministrazione Biden, almeno 5 milioni di immigrati illegali sono stati rilasciati alla frontiera o lasciati entrare. Ci sono stati anche più di 2 milioni di “fuggitivi” alla frontiera, ovvero persone che sono state viste entrare ma non sono state arrestate o respinte. Inoltre, un certo numero di persone si è aggiunto alla popolazione illegale attraversando la frontiera senza essere visto o rimanendo oltre la scadenza del visto temporaneo.

Con la nuova amministrazione, secondo le stime dei due autori, «basate sui dati di maggio 2025, rileva che la popolazione di illegali è ora diminuita di 1 milione, arrivando a 14,8 milioni».

Dunque viene smentito il primo luogo comune: il flusso migratorio può essere fermato e addirittura invertito. Ma gli altri due stereotipi?

Se gli immigrati fanno i lavori che non vogliamo più fare, dovrebbero essere loro a sostenere l’occupazione. Quindi, al primo drastico calo della popolazione di immigrati, anche nella forza lavoro regolare, si dovrebbe registrare un aumento del tasso di disoccupazione. Invece no. La disoccupazione negli Usa è molto bassa, stabile al 4,2% al luglio 2025, dunque non si nota alcun impatto. Economisti prevedono che l’impatto si registrerà nel prossimo futuro, come riporta un’analisi del Wall Street Journal a firma di Paul Kiernan. Ma per ora non si vede alcun impatto negativo, anche se il cambiamento nella politica dell’immigrazione è già di dimensioni considerevoli.

Ma chi ci pagherà le pensioni? Solo gli immigrati regolari e regolarmente assunti. Ma è enorme la percentuale di lavoratori in nero, illegali e senza permesso. Nel 2023 costituivano il 33% delle domestiche e delle governanti, il 30% dei lavoratori edili e il 24% dei giardinieri, secondo i dati del censimento annuale compilati dall’Ipums Center for Data Integration. Il Dipartimento dell'Agricoltura ha recentemente stimato che il 42% dei lavoratori agricoli erano immigrati senza permesso di lavoro.