Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santo Stefano a cura di Ermes Dovico
schegge

Natale del Signore

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto..." (Lc 2,1-14)

Schegge di vangelo 25_12_2012

"In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama»." (Lc 2,1-14)

La grande storia dell’impero romano si piega a diventare l’ambito nel quale viene a nascere il Figlio di Dio fatto bambino. Il mondo dei grandi della terra, inconsapevolmente, lascia uno spazio libero per accogliere la nascita di Gesù. In quel luogo e in quel tempo, Dio trova un tempo e un luogo dove nascere, abitare, vivere, morire, risorgere. Verso la piccola Betlemme si incamminano i passi degli uomini. Per primi, i pastori che vegliano nella regione. La luce di quella notte li avvolge. La voce degli angeli li indirizza nella giusta direzione. Per tutti la strada è segnata e, dopo i pastori, tanti altri uomini si mettono a percorrerla. Non possiamo più dire di non conoscere il perché della vita e il senso del nostro destino. Non possiamo più dire di non conoscere la strada che porta al compimento della promessa che abbiamo ricevuto nascendo. Possiamo solo metterci a camminare, con la lieta attesa e la pazienza del pellegrino. Possiamo ricercare la compagnia degli uomini che desiderano e cercano, come pure degli uomini che hanno già trovato e ci camminano avanti. Ogni giorno della vita ci conduce alla grotta del Figlio di Dio fatto uomo per noi. Il Natale del Bambino Gesù rinnova la certezza della nostra umana speranza.