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Omogenitorialità

Mussolini, sì a riconoscere i figli delle coppie gay in Europa

La Mussolini presenta al Parlamento europeo un emendamento per il riconoscimento della filiazione delle coppie gay in ogni Stato.

Gender Watch 01_07_2023

“Esorta gli stati membri a registrare gli atti di nascita indipendentemente dal modo in cui il figlio è stato concepito o è nato e dal tipo di famiglia da cui proviene, sia esso figlio di un genitore unico, di una coppia di fatto, di una coppia sposata o di una coppia che ha contratto una unione registrata, ivi compreso il figlio con due genitori dello stesso sesso o adottato a livello nazionale in uno stato membro da uno o da due genitori”. Questa è la sezione più importante di un emendamento presentato da Alessandra Mussolini al Parlamento europeo. La Mussolini, in una dichiarazione alla stampa, aggiunge che il “diritto alla filiazione […] è un diritto universale imprescindibile a prescindere dal nucleo familiare che ti genera. […] La famiglia non può incidere su un diritto individuale universale”.

Cerchiamo di mettere le cose a posto. Esiste un diritto nativo del figlio a crescere con un padre e una madre, con il proprio padre biologico e la propria madre biologica. Non esiste – o meglio: non dovrebbe esistere un diritto alla filiazione, ossia una pretesa giuridicamente tutelata a diventare genitori. La Mussolini invece intende il diritto alla filiazione come diritto in capo al minore di venire riconosciuto come figlio anche di una coppia omosessuale. Non può esistere un simile diritto, perché diritto indica un bene e non è un bene per il minore venire riconosciuto come figlio di una coppia gay, perché, come accennato, il bene del bambino è avere un papà e una mamma.

A margine, ma non troppo, sottolineiamo che la Mussolini con il suo emendamento vorrebbe sdoganare a livello europeo anche la maternità surrogata.