Müller: i falsi profeti che si presentano come progressisti
Non le manda a dire il Prefetto emerito della Dottrina della Fede. Intervistato da Infovaticana in vista del Sinodo denuncia il rischio di una «Chiesa senza Cristo».
Il cardinale Gerhard L. Müller non difetta certo di parresia. Intervistato da InfoVaticana va diritto al centro: il centro è Cristo, il che sarebbe anche scontato per un porporato, ma evidentemente in certi settori della Chiesa non è più così e il Prefetto emerito della Dottrina della Fede deve ribadirlo. Senza giri di parole.
Müller prega che il prossimo Sinodo «sia una benedizione e non un danno per la Chiesa» e si impegnerà «affinché una Chiesa riunita attorno a Cristo non diventi una danza politica attorno al vitello d'oro dello spirito agnostico dell'epoca». L'intervista – tradotta in italiano da Messainlatino – è tutta tesa a chiarire che la Chiesa o è la Chiesa di Cristo o non è. Quando lo si dimentica (magari volutamente) annacquando il messaggio per suscitare consensi, si raccoglie solo delusione: «Molti giovani sono tornati da Lisbona delusi dal fatto che non ci si concentra più sulla salvezza in Cristo, ma su una dottrina mondana della salvezza».
Ma chi è che vorrebbe mettere Cristo in secondo piano? Chi persegue un «umanesimo senza Dio»? Per Müller «i falsi profeti (ideologi delle nuvole) che si presentano come progressisti hanno annunciato che trasformeranno la Chiesa cattolica in un'organizzazione di assistenza per l'Agenda 2030. Secondo loro, solo una Chiesa senza Cristo si adatta a un mondo senza Dio».
Ma qualunque piega prenderà il Sinodo, neanche il Papa può ratificare certe derive estreme («da cui Dio può salvarci»), «altrimenti, come Lutero ha frainteso il papato, si metterebbe al posto di Dio», mentre la sua stessa autorità è vincolata «dal legame sostanziale con la Sacra Scrittura, la Tradizione apostolica e le decisioni dogmatiche del Magistero che lo ha preceduto». Del resto, «in tutta la storia della Chiesa, ogni volta che i Papi si sono sentiti o comportati come politici, le cose sono andate male». Pietro governa la Chiesa non in virtù delle sue idee o cedimenti ma «nella fede di Cristo, il Figlio del Dio vivente (Mt 16,16). Solo così egli è la roccia su cui Gesù costruisce la sua Chiesa».