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COMUNISMO

Movimento San Isidro, la voce cubana per la libertà

In tutti i Paesi europei e anche in Italia, in questo dicembre, si stanno svolgendo diverse manifestazioni a sostegno del Movimento San Isidro, nuovo moto di intellettuali e artisti dissidenti di Cuba. Sono la voce cubana per la libertà dal comunismo

Esteri 19_12_2020
La manifestazione cubana di fronte a Montecitorio

Giovedì 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani, la diaspora cubana è scesa in piazza in almeno 26 Paesi per protestare contro la dittatura di Miguel Díaz-Canel Bermúdez. In Italia si sono riuniti a Roma, davanti alla sede del Parlamento italiano, per chiedere al governo Conte la condanna della violazione dei diritti umani nell'isola, in mano alla dittatura castro-comunista. Una manifestazione senza precedenti, poiché è la prima volta che la comunità cubana protesta contro il regime nelle vicinanze delle sedi del potere legislativo italiano, così come è la prima volta che si verificano proteste massicce in tutto il mondo per chiedere la libertà del popolo cubano. 

La protesta è stata organizzata dal gruppo “La Cuba Vera”, tra le altre organizzazioni, che si dichiarano “amanti della libertà” e solidali con il Movimento San Isidro. È un nuovo movimento di opposizione nazionale e internazionale, nato a L’Avana da centinaia di artisti, scrittori e intellettuali che hanno deciso di alzare la voce per chiedere la libertà del popolo cubano. La scintilla è nata dall’arresto del rapper Denis Solís, condannato a 8 mesi di carcere (dopo un processo di tre giorni) per vilipendio, semplicemente per il fatto di essere un cantante libero e di utilizzare la sua musica per denunciare l’oppressione del regime.

“Come tanti cubani nel mondo, siamo costretti a mobilitarci, ma non solo per mostrare solidarietà al movimento di San Isidro, ma anche per rendere visibile il problema di fondo: la dittatura”, hanno affermato i cubani in Italia attraverso un comunicato pubblicato lo scorso 5 dicembre. L'organizzatore della manifestazione, Luis Ernesto Hernández, ha ricordato che “l’Italia è una democrazia”, per cui “il governo deve esercitare pressioni a livello internazionale, attraverso l'Unione Europea e le Nazioni Unite per denunciare la dittatura cubana”. L’On. Andrea Del Mastro, deputato di Fratelli d’Italia, è stato l’unico parlamentare che si è avvicinato alla manifestazione per dare dimostrazione di solidarietà ai cubani.

La protesta pacifica si è svolta nella più completa normalità; tra slogan ed espressioni di dolore, i cubani hanno messo in guardia i passanti dalla grave crisi del Paese e dalla continua violazione dei diritti umani subita dai dissidenti. “Se qualcuno muore in questa lotta a Cuba o fuori Cuba, è responsabilità della dittatura cubana”, ha denunciato Elizabeth Egea, durante la manifestazione.

“Non capisco come un governo non difenda la pace, come un governo semini odio tra i cubani, come cerchi di dividerci ogni giorno. Certo, hanno la loro tecnica, divide et impera, ma questa voce del Movimento San Isidro ha risvegliato molti cubani, ha fatto perdere la paura sia fuori che dentro. Piano piano raggiungeremo la nostra libertà e dimostreremo che nel XXI secolo una matita può essere più potente di un'arma”, ha aggiunto.

Ma non è la prima volta che i cubani residenti in Italia si sono mobilitati per la difesa dei diritti umani sull'isola. Giovedì 8 ottobre e sabato 5 dicembre erano scesi in piazza nelle vicinanze dell'ambasciata cubana in Italia. E hanno deciso di non fermarsi, finché gli italiani non avranno capito la reale situazione che sta vivendo il popolo cubano, perché in Italia “le informazioni che vengono pubblicate sulla situazione di Cuba sono scarse e tante volte non veritiere”, ha affermato Luis Ernesto Hernández, che ha spiegato che in Italia c'è il mito dell'isola felice. “Purtroppo abbiamo questo problema, ma siamo qui per raccontare la verità, per sostenere il Movimento San Isidro, per far vedere a tutti i cubani che dall’Italia sosteniamo tutti i movimenti per la libertà del nostro popolo”.

Evidentemente, questa visione sbagliata sulla realtà cubana è il risultato dell'apparato propagandistico castrista che è stato molto efficiente in Europa, ma soprattutto in Italia. Lo avvertono i cubani residenti in Italia: “Sappiamo che non è un compito facile smascherare una tirannia che da 61 anni crea e rafforza meccanismi di coercizione che impediscono alle persone di agire e difendersi. Sappiamo che sono coinvolti interessi economici, tanta corruzione e una propaganda molto efficace da parte del governo, che va oltre i confini cubani ed è presente nei forum internazionali ed è molto attiva anche qui in Italia”, si legge nel comunicato.

Il movimento San Isidro è il grido di un Paese ferito, poiché riunisce cubani di diverse classi sociali, etnie e generazioni, sia dalla comunità in esilio che dall'isola. Questo movimento ha rafforzato il legame tra i cubani residenti in Italia che, per la prima volta, hanno deciso di lavorare in modo organizzato per contrastare l’apparato propagandistico del castro-comunismo, così come si stanno articolando sempre più iniziative a livello internazionale. Cosa è cambiato dopo 61 anni? “Il mondo cambia, i media esistono e c'è internet, nonostante sull’isola sia il più costoso al mondo. Finalmente il cubano sta conoscendo i suoi diritti, sa come vive il cubano che si trova fuori dall'isola e conosce la verità”, ha affermato Luis Ernesto Hernández, sottolineando che la protesta simultanea contro la dittatura castrista in 26 città dimostra che il popolo cubano non è solo.