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FLOP CAMPAGNA VACCINALE

«Minimizzare le miocarditi»: arriva il soccorso rosso dei media

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La campagna vaccinale è un flop. Allora Repubblica e Corriere si incaricano di soccorrerla e non potendo smentire le mio-pericarditi, ormai ammesse da Big pharma e dall'Ema, minimizzano il dato senza fornire alcun riscontro. 

Attualità 18_11_2023

Negli ultimi giorni, con una simultaneità quanto meno singolare, le due principali voci del mainstream mediatico, Il Corriere della Sera e Repubblica, si sono fatte sentire con articoli riguardanti le miocarditi e le pericarditi provocate da vaccino Covid, che le stesse case produttrici riconoscono ormai anche a livello di scheda tecnica del farmaco come possibili eventi avversi e che Ema ha dovuto inserire nella scheda di aggiornamento.

Eppure, negli articoli citati si fa di tutto per minimizzare il problema delle reazioni, e si avverte quasi un senso di fastidio per il fatto stesso che se ne parli, e che venga posta una correlazione tra vaccino e patologie cardiache. Sul Corriere, Gabriele Bronzetti scrive che «tra gli infiniti temi portati dalla pandemia Covid 19, quello delle finte pericarditi da vaccino è stato inspiegabilmente trascurato. Si è trattato di una svista clamorosa da non ripetere ora, all’inizio di una campagna vaccinale partita fin troppo in sordina, pena gravi ripercussioni. Per dirne una, in Francia lo Stato ha appena rimborsato pazienti che hanno dichiarato di aver avuto una pericardite o miocardite da vaccino, un precedente che potrebbe amplificarsi mettendo a rischio l’istituto della vaccinazione nelle sue fondamenta».

Anzitutto, il termine “finte” riferito alle pericarditi è decisamente scorretto, quasi che si trattasse di simulazioni da parte dei poveri pazienti. Semmai si potrebbe verificare la relazione tra la vaccinazione e l’insorgenza delle patologie cardiache, che tutto sono fuorchè “finte”. Molto singolare è anche il giudizio sulla scelta del Governo francese di riconoscere un indennizzo alle persone danneggiate da vaccino. Non è pensabile che il Ministero della Sanità d’Oltralpe abbia proceduto a sborsare centinaia di migliaia di euro alla leggera e senza che ci fosse una documentazione evidente a favore delle vittime.

Questo tipo di cause sanitarie non ha mai un procedimento sbrigativo. Il Corriere sembra però mettere in dubbio, in modo estremamente cinico, l’opportunità di riconoscere tali indennizzi. Il motivo evidente è che questa ammissione di responsabilità può danneggiare le future campagne vaccinali e ovviamente quella in corso che sta procedendo molto a rilento. Insomma, anche se il siero può creare danni, è meglio non dirlo, per tenere alti i numeri delle vaccinazioni. La verità si può tranquillamente nascondere, secondo un’ottica da informazione in stato di guerra.

Anche la parola d’ordine dell’articolo di Repubblica è: minimizzare. Il titolo dell’articolo potrebbe sembrare accattivante, “Miocarditi e pericarditi da vaccino Covid: cosa è successo davvero”, che potrebbe far pensare ad un sano giornalismo d’inchiesta, che cerca di portare a galla la verità dei fatti, ma lo scopo dell’articolo è continuare a sostenere che non c’è una relazione causa-effetto incontrovertibile tra vaccinazione e infiammazioni cardiache. In realtà abbiamo oggi una serie di studi che dimostrano non solo le correlazioni tra vaccino Covid e tali patologie, ma anche con numerosi altri stati infiammatori di vari organi e apparati.

Gli esperti chiamati in causa dai due quotidiani mainstream non fanno altro che ribadire quasi dogmaticamente che rimane da dimostrare il ruolo causale del vaccino nelle innumerevoli patologie paventate, e anche di fronte all’evidenza innegabile e documentata dell’aumentata mortalità post pandemia per tumori e cardiopatie, sostengono che la causa sia lo spostamento delle risorse economiche rivolte ai malati Covid, soprattutto i non vaccinati, che a proposito di ipotesi non confermate, è decisamente più indimostrabile di quella tra vaccino e pericarditi.

Il significato dunque di questi articoli è sufficientemente chiaro: si tratta di blindare i vaccini anti Covid, e di rilanciarli ulteriormente, facendo anche pressione sul Ministro della Salute. Finora il professor Schillaci, nei confronti del Covid, si è mosso in maniera impeccabile, a partire dalle evidenze epidemiologiche, rimuovendo quello che restava delle misure coercitive prese dai precedenti governi, e promuovendo le vaccinazioni anti Covid e anti influenzali come da prassi normale, senza enfatizzazioni, senza minacce di interventi impositivi, all’insegna di proporre e di non imporre.

Al Deep State questo non sta bene: si vorrebbe tornare ai tempi di Speranza, si vorrebbe tornare al terrore psicologico, alla paura delle varianti, e si vorrebbe tornare alle vaccinazioni di massa, immuni (è il caso di dirlo) da qualunque sospetto di reazioni avverse che possano tenere lontane le persone dai sieri.