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BEL VEDERE

Michelangelo al Castello Sforzesco

Per cinque mesi il genio di Michelangelo sarà protagonista al Castello Sforzesco di Milano grazie a due mostre e a un ciclo di conferenze con i massimi esperti del Buonarroti.

Bel Vedere 19_02_2011
Michelangelo

“Non sono un architetto”,
diceva di sé Michelangelo. Difficile credergli, anzi, impossibile: per quanto tardiva sia stata la sua vocazione architettonica, rispetto a quella di pittore e scultore, essa rappresentò, soprattutto a Roma, la fonte della sua principale attività. Il Buonarroti, strategicamente, cosi' dicendo  preferì non porsi strettamente e precocemente a confronto con specialisti del passato, del calibro di Brunelleschi, o grandi contemporanei, come la potente famiglia da Sangallo. Egli, però, credette fermamente nelle proprie capacità architettoniche di cui intuì la portata rivoluzionaria. Forse anche per questo diede fuoco, in punto di morte, a gran parte dei suoi schizzi, per gelosia o per paura che qualcuno li copiasse senza averli compresi fino in fondo.
Capire Michelangelo architetto è, ancora oggi, impresa impegnativa. La mostra in corso al Castello Sforzesco di Milano rende conto dei più aggiornati studi a riguardo, riunendo cinquanta disegni autografi, provenienti da Casa Buonarroti, suddivisi per temi di edilizia civile, militare e religiosa. Nelle sale viscontee della fortezza milanese è possibile ricostruire la storia di fabbriche celeberrime, alcune delle quali realizzate, altre rimaste incompiute e altre ancora nemmeno iniziate.

Il percorso espositivo è cronologico e prevede, dunque, una prima parte fiorentina e una seconda romana. Sono disegni bellissimi, fogli che spesso l’artista riutilizzava e sui quali  riscriveva, sovrapponendo più versioni di particolari o insiemi architettonici. Essi documentano diversi livelli esecutivi, dallo schizzo al progetto rifinito in forme e dimensioni. Ripercorrere queste stratificazioni diventa, perciò, determinante per approcciare il suo metodo progettuale, del tutto unico e personale. Risulta evidente, infatti, che Michelangelo non attinse mai da ricerche filologiche ma da un mondo solo suo, pieno di ricordi di quanto aveva visto, utilizzando, quindi, un processo puramente mnemonico che se da un lato rende senz’altro la ricerca più ardua, dall’altro la fa apparire, contemporaneamente, più affascinante.

Il Museo d’Arte Antica, cuore dei Civiche Raccolte d’arte   custodite nel Castello di Milano,  conserva l’incompiuto capolavoro della Pietà Rondanini, cui si dice il maestro abbia lavorato fino agli ultimi giorni della sua vita. A partire dal mese di marzo accanto ad essa sarà esposto un nucleo significativo di disegni di Michelangelo che testimoniano l’evoluzione, nel pensiero dell’artista, del tema della Pietà, a lungo indagato. Dai  molteplici ripensamenti tecnici e formali si evince il tormento dell’uomo Michelangelo, che trova preciso riscontro nelle sue Rime religiose, alcune delle quali esposte per l’occasione.


MICHELANGELO ARCHITETTO
nei disegni della Casa Buonarroti
Milano, Castello Sforzesco –sale Viscontee
Fino all’8 maggio 2011


L’ULTIMO MICHELANGELO
Disegni e rime attorno alla Pietà Rondanini
Milano, Castello Sforzesco – Museo d’Arte Antica
18 marzo – 19 giugno 2011

Orario: da martedì a domenica 9 – 17.30. Chiuso il lunedì
ingresso: intero € 6; ridotto € 3
info: 02/88463700