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INTERVENTI DIVINI

Medjugorje come Kibeho? Quando la Chiesa snobba Maria

Monsignor Henryk Hoser, inviato dal papa a Medjugorje, fa intendere che la Chiesa prenderà posizioni simili a quelle che adottò a Kibeho. Qui i messaggi della Vergine furono accolti solo dopo che eventi drammatici predetti (un genocidio) si verificarono. Ma sulle apparizioni successive e sulle rivelazioni di Gesù non fu presa posizione, riducendo il messaggio destinato al mondo. Questo e altro accomunano i due siti mariani.

Ecclesia 21_05_2017
Kibeho

Venerdì scorso su Avvenire l'arcivescovo di Varsavia-Praga, Henryk Hoser, inviato del Papa a Medjugorje, paragonava le apparizioni bosniache a quelle avvenute in Rwanda tra il 1981 e il 1989, facendo intendere la scelta di una medesima soluzione per un fenomeno molto simile. Le apparizioni di Kibeho, cominciate anche qui nel 1981 e che, come a Medjugorje, riguardano degli adolescenti (in questo caso sette), si riferivano non solo al Rwanda, ma a tutto il mondo. I veggenti videro l’inferno, il paradiso e il purgatorio (che la Madonna mostrò anche ai veggenti bosniaci), ebbero delle visioni terribili su quello che sarebbe successo in Rwanda (un genocidio che dal 1994 al 1995 causerà oltre un milione di morti) e parlò di un mondo ormai sull’orlo di un baratro. Lo stesso messaggio veniva ripetuto a Medjugorje negli stessi anni.

GIUDIZIO A META' - Ora, posto che sia difficile credere che sette giovani di un povero e isolato paese africano si siano messi d’accordo con sei giovani figli di contadini bosniaci, è quanto meno singolare che il contenuto dei messaggi mariani e la data dell’inizio delle apparizioni siano del tutto simili. Ma soprattutto impressiona che, anche in questo caso, il messaggio della Vergine sia stato, prima ostacolato (anche da religiosi e prelati) e poi, quando il genocidio si verificò realmente, accettato solo in parte.

Infatti fu nel 2001 che la Chiesa ammise la veridicità delle visioni, riconoscendo però solo tre veggenti e solo le visioni relative ai primi mesi (“Sì, la Vergine Maria è apparsa a Kibeho nella giornata del 28 novembre 1981 e nel corso dei mesi successivi”, dichiarazione ufficiale del 29 giugno 2001). La Chiesa dunque non prese posizione sulle apparizioni successive, su quelle di Gesù e sui messaggi ricevuti dagli altri quattro ragazzi. Ugualmente, ha fatto capire Hoser, vissuto a lungo in Rwanda, anche a Medjugorje si vorrebbe procedere così. In poche parole, sottolinea l’inviato del Papa, senza sottoporre nuovamente i veggenti ad esami medici e senza indagare ulteriormente, si preferirebbe chiudere la faccenda riducendo il nucleo delle apparizioni alle prime sette che parlano di pace. Eliminando così gli ammonimenti al mondo e la via indicata dalla Madonna (preghiera, digiuno, confessione, Eucarestia, Vangelo) per salvarsi.

MESSAGGI SIMILI - Ma vediamo cosa disse la Madonna a una delle veggenti di Kibeho, Nathalie, il 15 agosto 1982: “Il mondo va assai male e se voi non fate nulla per pentirvi e per rinunciare ai vostri peccati, guai a voi! E’ proprio questo che continua a farmi male, perché io voglio liberarvi da un baratro perché voi non vi cadiate, ma voi rifiutate. Raddoppiate quindi lo zelo, figlia mia, per la preghiera in favore del mondo, affinché i peccati diminuiscano e siano perdonati a coloro che lo desiderano. Come potrei io essere contenta, allorché vedo i miei figli prendersi gioco di me ed essere sul punto di cadere in un abisso e di perdersi? Sono venuta da voi per comunicarvi un messaggio che vi richiama quello che avete dimenticato: ma voi rifiutate di accoglierlo”.

Lo stesso dirà la Madonna in Bosnia prima dell’avvento della guerra civile (aprile 1992 - dicembre 1995): messaggio del  25 luglio 1991: "Cari figli oggi vi invito a pregare per la pace. In questo tempo la pace è minacciata in un modo particolare e chiedo a voi di rinnovare il digiuno e la preghiera nelle vostre famiglie. Cari figli, io desidero che voi capiate la serietà della situazione e che molto di quello che accadrà dipende dalla vostra preghiera, ma voi pregate poco. Cari figli, io sono con voi e vi invito che con serietà cominciate a pregare e a digiunare”. E ancora il 25 del mese successivo: “…Vi invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la serietà della situazione”. Ma un altro messaggio che impressiona per l’attualità è quello che la Vergine di Kibeho diede il 6 dicembre 1981 ad Alphonsine: “La fede e l’incredulità verranno senza che ci si accorga”. Sembra un dipinto dell’attuale situazione dei credenti per cui il 2 maggio 2017, a Medjugoeje, la Madonna ha detto a Mirijana: “Io prego mio Figlio per voi, per la vostra fede, che sta sempre più diminuendo nei vostri cuori”. 

LA STESSA OSTILITA' - Anche in Ruwanda fedeli, suore e sacerdoti si dividevano, tanto che il 12 gennaio 1982 la Madonna comunicò a Nathalie: “Figlia, sono triste! E ciò che mi affligge è che ho comunicato un messaggio e voi non l’avete accolto come desidero”. La Madonna si riferiva alle preghiere, digiuni e penitenze richieste per per placare la guerra nei cuori che avrebbe portato al genocidio predetto il 15 agosto 1982, festa dell’Assunzione al Cielo di Maria, in cui la Vergine triste e lacrimante rivelò ad Alphonsine: “Se piango è perché voi uomini siete in uno stato così critico che io non posso più trattenere le lacrime per voi. Figlia mia, io ho aperto le porte, ma essi non hanno voluto entrare. Ho visto che il mondo era quasi moribondo e quando sono venuta in suo soccorso voi mi avete rifiutato”.

Ma soprattutto, la Madonna le confesserà di non essere creduta se non a posteriori: “Essi desidereranno sentire quello che io ti incarico di dire loro quando sarà troppo tardi e non avranno più nulla da salvare. E tutti quelli che non si curano di ascoltare il messaggio che voi trasmettete loro, che cosa aspettano? Che cosa aspettano? Non si rendono conto che il tempo si fa breve?”. Dopo questo richiamo così forte alla necessità e all’urgenza della conversione, Alphonsine ebbe una tremenda visione: spargimenti di sangue, roghi, omicidi, torture e decapitazioni, insieme ad uno stuolo immenso di cadaveri mutilati.

GENOCIDIO E GUERRA- Anche a Medjugorje il 22 ottobre del 1985 la Gospa dirà: “Quando finiranno le apparizioni potrebbe essere troppo tardi”. E questo nonostante alla loro fine siano associati dei segreti che dovrebbero rivelare con evidenza la veridicità delle apparizioni al mondo. E quindi:"Cari figli! Il mio cuore materno sta piangendo mentre guarda quello che fanno i miei figli. I peccati si moltiplicano. La purezza dell’anima diventa sempre meno importante. Le persone dimenticano mio Figlio e lo adorano sempre meno… Perciò, miei figli, riprendete la preghiera del Rosario” (2 dicembre 2016, Medjugorje).

Un altro messaggio del 27 marzo 1982 alla veggente di Khibeo, Marie, spiegherà che non “vengo solo per Kibeho, o per la diocesi di Butare, oppure per il Rwanda o per l’Africa. Io mi rivolgo al mondo intero”.  Così come dirà a Medjugorje rivolgendosi a tutto il pianeta, come se stesse facendo di tutto (nonostante l'incredulità di molti) per salvarci apparendo continuamente in tutto il mondo. E ancora, come in Bosnia (“con il digiuno potete fermare le guerre” disse subito dopo lo scoppio della guerra bosniaca), la vergine triste per le anime che si perdevano chiese un lungo digiuno alle veggenti. Anche perché aveva detto a Nathalie “la strada che conduce al cielo passa sempre attraverso la sofferenza. Nessuno arriva al Cielo senza avere sofferto”.

RESTANO I FRUTTI - Eppure, di queste apparizioni destinate a tutto il mondo, ma su cui la Chiesa decise di astenersi da un giudizio totale, si sa ben poco. Nonostante anche in questo caso, è difficile capire come mai dopo esperienze mistiche approvate, a cui seguirono atti di riparazione, servizio alla Madonna e agli uomini, si possa dubitare sulla successiva sincerità dei veggenti. Piuttosto, dati i frutti di conversione ammessi anche dal vescovo locale, sarebbe dovuto accadere l’opposto, informando il mondo di quanto anche Gesù aveva rivelato ai veggenti circa la sua seconda venuta e sulla tiepidezza di fede. Difficile davvero comprendere le vie di mezzo. Resta l’esperienza di conversione di milioni di persone grazie ad un messaggio che riporta al nucleo essenziale della fede, contro il modernismo (richiamato più volte a Medjugorje) e a favore della penitenza e dei sacramenti come via alla conversione. Sebbene di questi tempi sia politicamente scorretto.