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IL CASO

Mediterraneo, lo schiaffo dei vescovi alla Calabria

Nessun vescovo titolare di diocesi calabresi è stato invitato a Firenze dove domani comincia il Convegno “Mediterraneo frontiera di pace” organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana. Nonostante la Calabria sia una delle principali regioni italiane per numero di sbarchi. 

Attualità 22_02_2022

Domani comincia a Firenze il Convegno “Mediterraneo frontiera di pace” organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana. Una sessantina di vescovi dell'area si ritroveranno nel Convento di Santa Maria Novella per interrogarsi sul Mare Nostrum come luogo di pace e di riconciliazione. In contemporanea al convegno ecclesiale, arrivato alla seconda edizione dopo quello di Bari del 2020, ci sarà anche il "Forum dei sindaci del Mediterraneo" con 65 primi cittadini provenienti dai tre continenti che si affacciano sul Mediterraneo. 

L'incontro sul Mediterraneo fra pastori e fra primi cittadini vedrà la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Mario Draghi e sarà concluso da Papa Francesco in persona. 

E si parlerà senz'altro di migrazioni, accoglienza, solidarietà, disuguaglianze sociali: tutti i temi che avevano dominato il documento conclusivo della prima edizione, quella svolta a Bari nel 2020. Peccato, però, che nella lista dei partecipanti ci sia un assente importante: la Calabria. Nessun vescovo titolare di diocesi calabresi, infatti, è stato invitato a Firenze. Nonostante la Calabria sia una delle principali regioni italiane per numero di sbarchi e nonostante lo stesso "Avvenire" abbia raccontato nei mesi scorsi come Roccella Jonica stia diventando una sorta di nuova Lampedusa, la Cei non ha chiamato pastori provenienti da quella terra.

Una regione nel cuore del Mediterraneo che, oltre al tema migrazioni, sarebbe ampiamente rappresentativa su una questione come quella delle disuguaglianze sociali e della lotta alla criminalità. Non solo non ci sarà alcun vescovo al convento di Santa Maria Novella, ma nemmeno sindaci calabresi nel "Forum dei sindaci del Mediterraneo": sono stati invitati i primi cittadini di Milano e Roma, ma nessuno dei comuni della costa jonica dove negli ultimi due anni si è registrato un vero e proprio boom di sbarchi.

Fino ad ora non si registrano reazioni di vescovi o amministratori della regione, ma i mancati inviti hanno fatto irritare alcuni organi locali. Santo Strati, giornalista di Calabria.live e primo ad accorgersi dell'assenza, non ci è andato leggero e in un editoriale ha evocato la figura di Giorgio La Pira, l'ideatore dei Colloqui Mediterranei a cui si ispira l'iniziativa della Cei. "È probabile che nessuno, da Vicariato, Regione, enti locali faccia pervenire una sdegnata protesta - ha scritto Strati - ma i calabresi è bene che sappiano che a Firenze ignorano che la Calabria è sul Mediterraneo e meriterebbe un ruolo privilegiato perché la sua posizione strategica nel mare nostrum non può essere ignorata". "Ma non si vergognano? - ha continuato il giornalista - Il motto di Giorgio La Pira (Spes contra spem – sperare contro ogni speranza), ahimè risulta persino fuori luogo, visto che è stato drammaticamente disatteso ai danni della Calabria e dei calabresi". Al coro di protesta si è unito un altro calabrese doc, Emilio Errigo, generale della Guardia di Finanza e già collaboratore del giudice Giovanni Falcone, che ha fatto un appello per sapere il motivo dell'esclusione. Arriveranno risposte dalla Cei?