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CONTRO L'ABORTO

Marciare per la vita, dall'Italia alla Croazia

Il 13 maggio una manifestazione gemella a quella italiana si svolgerà
in Croazia, dove il Governo spinge
per la fecondazione artificiale.

Attualità 12_04_2012
Marcia vita

Quando a novembre del 2010 i membri del Movimento Europeo Difesa della Vita e della Dignità umana (Mevd) hanno incontrato, come tutti gli anni, amici cattolici e protestanti di altri gruppi pro life europei, a Innsbruck, forse nessuno immaginava cosa sarebbe successo. Da tanti anni infatti la battaglia culturale per la vita languiva, in Italia, nonostante ci fossero stati anche ottimi segnali, come la vittoria dell’astensione al referendum del 2005 e la nascita dell’inserto “è vita” del quotidiano “Avvenire”. Eppure si decise di osare: «lanciamo una marcia per la vita, come in tutti i paesi d’Europa. In Italia non c’è una marcia; ci sono convegni, anche qualche manifestazione molto piccola, ci sono lodevoli strumenti di prevenzione come i Cav, ma una marcia vera e propria, capace di lanciare un segnale forte e pubblico, non c’è».

Sembrava un azzardo, ma l’alleanza con l’ attivissima associazione romana Famiglia Domani, fondata e presieduta dal marchese Luigi Coda Nunziante, e l’entusiasmo di alcuni giovani portarono, come ormai si sa, alla prima marcia per la vita di Desenzano.

Centinaia di persone a sfilare per le strade, con la certezza che, fatta la prima, si sarebbe fatta anche la seconda. Bisognava solo decidere il posto, ma l’idea era già chiara dal principio, da quel novembre 2010: prima o poi, a Roma! E Roma sarà. Con l’aiuto di tutte le associazioni pro life disposte a collaborare, in spirito di unità, e senza protagonismi; e con grande successo: non solo tra i pro life italiani, ma anche tra quegli stranieri che riconoscono in Roma una città che è faro di civiltà per il mondo intero.

Ecco perché alla marcia del 13 maggio (www.marciaperlavita.it) saranno presenti una nutritissima delegazione polacca, e rappresentanti di molte altre nazioni, Nigeria compresa. Adesioni, poi, da tutto il mondo: dalla Associazione Vita Umana internazionale (con filiali in moltissimi paesi, diretta in Italia da Monsignor Ignacio Barreiro), alle statunitensi The Life Guardian Foundation, Priests for Life e Catholic Family & Human Rights Institute; dalla tedesca Aktion SOS Leben, sempre presente alle annuali riunioni di Innsbruck, alle francesi Choisir la Vie e SOS-Tout Petits; dalla belga FédérationPro-Europa Christiana e Belgian March for Life, alla ceca Czeck Association for Life.

Ma non è tutto. Le notizie positive sono tante. Recentemente un gruppo molto attivo di pro life croati di Zagabria, “Vigilare”, ha contattato gli organizzatori della marcia italiana, per instaurare una fraterna collaborazione: possiamo fare, hanno chiesto, un convegno e una marcia sul modello vostro, gli stessi giorni, il 12 e 13 maggio? Una sorta di “marcia gemmellata”? Immaginate la gioia degli organizzatori! Fratelli pro life di tutto il mondo, unitevi! I pro life croati, dunque, useranno lo stesso motto adottato per il convegno romano, “Chi salva una vita, salva il mondo intero”; faranno l’adorazione eucaristica in comunione con gli italiani, e, una piccola differenza, chiameranno l’evento “cammino per la vita”, dal momento che la parola “marcia”, dalle loro parti, ricorda troppo il passato comunista.

Il “cammino per la vita” dei croati diventa tanto più importante, quanto più la vita è sotto assedio in quel paese. Infatti il nuovo governo di sinistra sta spingendo in ogni modo sull’acceleratore per fare una legge sulla fecondazione artificiale di impronta radicale e nichilista. Fondata sull’assoluto disprezzo della vita nascente e sull’idea secondo cui la famiglia non è un’istituzione naturale, ma una creazione artificiale del diritto del più forte. Sembra infatti che nei progetti del governo, che sta facendo tutto in sordina per evitare reazioni e dibattito nel paese, la fecondazione artificiale debba essere aperta anche ai single e alle coppie omosessuali. Scarsa per ora la reazione dei vertici ecclesiastici, verso i quali il governo può adottare, implicitamente, la classica strategia del bastone e della carota: “se voi reagite, noi vi tagliamo i soldi previsti come risarcimento delle proprietà confiscate alla Chiesa negli anni del comunismo…”.

Intanto, nell’entusiasmo che sempre accompagna i primi vagiti di ogni novità da cui ci si aspetta qualcosa di buono, gli organizzatori dell’evento romano del 12 e 13 maggio continuano, con pochi mezzi e tanta buona volontà, il loro lavoro. C’è da preparare la marcia, l’accoglienza per gli stranieri, l’ adorazione eucaristica della sera precedente (presieduta dal cardinal R. Burke), il convegno del 12 maggio, ospiti dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum… Ogni giorno un piccolo tassello da sistemare (grazie soprattutto all’instancabile coordinatrice di Famiglia Domani, Virginia e dei suoi collaboratori).

Proprio in questi giorni sono state decise dagli organizzatori del convegno, in via definitiva, anche le persone che saranno premiate il giorno 12 per il loro impegno in favore della vita: Gianluca ed Anna, due splendidi genitori che portano in giro per il paese la storia, musicata e drammatizzata, della loro piccola Lucy, affetta dalla sindrome di Down e dalla sindrome di Dandy Walker (www.ilmondodilucy.com); Mario Paolo Rocchi, storico co-fondatore del primo Centro di Aiuto alla Vita (Cav) in Italia e ideatore del Progetto Gemma, cui si deve la salvezza di molti bambini; Olimpia Tarzia, già segretaria generale del Movimento per la Vita italiana, presidente della World Women’s Alliance for Life & Family e fondatrice del Movimento PER (www.olimpiatarzia.it); Antonio Oriente, membro dell'Associazione Ginecologi Ostetrici Cattolici (www.aigoc.com), già ginecologo abortista, poi convertito e divenuto uno dei più lucidi e coraggiosi testimoni della difesa della vita nascente. Presenze, quelle dei premiati, che daranno ulteriore lustro a questo incontro che si preannuncio davvero ricco, cui parteciperà anche, non ultima, la dolcissima figlia per cui santa Giovanna Berretta Molla diede la sua vita, coronando così una esistenza fondata sull’amore per Cristo e per i suoi cari. Sursum corda, allora…e pronti all’appuntamento romano! Con un occhio a quanto accade, intanto, in Croazia…