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BARDELLA NEL MIRINO

Macron, dopo la sentenza Le Pen, vuole sbarazzarsi della destra

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Dopo aver eliminato con una sentenza la Le Pen dalla competizione elettorale, adesso la magistratura francese sta concentrando l'attenzione sui finanziamenti a Jordan Bardella, leader del Rassemblement National. E Macron gode.

Esteri 24_05_2025
Marine Le Pen (a sinistra), Jordan Bardella (a destra) (La Presse)

La destra francese, sempre più popolare, è di nuovo nel mirino dei tribunali e giudici, con grande godimento di Macron e dei garanti della Repubblica, ovvero i massoni della Gran Loggia, omaggiati pubblicamente lo scorso 5 maggio, in occasione dell’anniversario della legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa (incluso l'esproprio dei beni ecclesiastici ed il divieto di manifestazioni religiose pubbliche), con l’appellativo di «officina della Repubblica francese».

Dunque il 5 maggio si compattano i ranghi anti destre e dopo due settimane Jordan Bardella, presidente del gruppo parlamentare dei Patrioti Europei a Strasburgo e del Rassemblement National, viene messo sotto indagine. Marine Le Pen è già espulsa dalla politica attiva francese con una decisione della magistratura che abbiamo descritto nei mesi scorsi. Allora di che tipo di ideali liberali pensa d’esser portatore Emmanuel Macron? Perchè dopo aver interferito sull’elettorato rumeno, esser accusato (non a torto) da Israele di soffiare sul fuoco dell’antisetimismo e ammiccare con i Fratelli Musulmani, è dubbia la sua sincerità democratica e liberale. 

La situazione di Bardella è attentamente monitorata dall'autorità incaricata di garantire l'integrità delle elezioni in Francia, che in precedenza aveva rilevato irregolarità nei conti di altri candidati del RN alle elezioni del 2021 e 2023. Si accusa Bardella di aver ricevuto prestiti indebiti da privati ​​per finanziare la sua campagna per le elezioni europee del 2024. La Commissione Nazionale per il Finanziamento delle campagne elettorali francesi, un ente statale responsabile del monitoraggio dei fondi ricevuti dai partiti per finanziare le campagne elettorali, sta indagando sui prestiti contratti da Jordan Bardella con 225 persone, più di 4 milioni di euro, secondo Le Monde. Questa volta, la commissione è allarmata dalla presenza di prestiti ricorrenti, laddove il codice elettorale non consente prestiti da parte di persone "su base regolare", mentre alcuni istituti di credito sono sospettati di aver superato il limite legale di cinque prestiti. 

«Ricorriamo a prestiti da privati ​​perché le banche francesi si rifiutano sistematicamente di concedere prestiti alle liste sostenute dal RN e dai suoi candidati», ha dichiarato alla stampa Jordan Bardella. L'improvviso interesse della commissione per il finanziamento per Jordan Bardella è chiaramente politico, soprattutto dopo la condanna di Marine Le Pen, Jordan Bardella è emerso come potenziale candidato per il RN alle elezioni presidenziali del 2027, qualora fosse confermata la incandidabilità ed ineleggibilità di Marine Le Pen. La leader storica della destra francese, ricordiamolo, era stata condannata il 31 marzo scorso dal Tribunale di Parigi, insieme ad altri, per appropriazione indebita dei fondi europei per gli assistenti parlamentari ed esclusa per cinque anni dalle cariche pubbliche e anche dalle prossime presidenziali del 2027. Il giudice ha anche inflitto alla Le Pen una condanna a quattro anni di carcere, di cui due con sospensione condizionale e due con detenzione domiciliare e il pagamento di 100mila euro. 

Jordan Bardella è attualmente il favorito in diversi sondaggi degli istituti demoscopici e quotidiani francesi, che lo pongono nettamente in testa nelle intenzioni di voto per il primo turno delle elezioni presidenziali, con ben oltre il 30% dei voti. 

Il presidente del RN, intervistato da France Inter mercoledì 21 maggio, ha denunciato la campagna di «molestie» politiche e giudiziarie che sta subendo il suo partito, dicendo a chiare lettere che :«Sta diventando chiaro che si sta facendo di tutto per distruggere finanziariamente il RN», per limitarne la organizzazione e fiaccarne la capacità operativa in vista delle prossime elezioni presidenziali. In effetti, questa nuova indagine della Commissione per il finanziamento delle campagne elettorali è, di fatto, retroattiva e nonostante i conti della RN fossero stati convalidati dopo le elezioni del giugno 2024. 

Bene ricordarci che un anno fà, il popolo francese aveva assegnato al partito di Le Pen e Bardella il 34,1% dei consensi, più del doppio di quanto ricevuto dalla coalizione promossa da Macron che si era fermata al 14,6%. «Ho rispettato tutte le regole e risponderò a tutte le richieste della Commissione nazionale per il finanziamento delle campagne elettorali», ha insistito Bardella, pronto a fornire «tutta la documentazione necessaria».

In tutto ciò, Emmanuel Macron si erge a “Re Sole” del liberalismo ed è emblema dell’europeismo odierno, con una gestione del potere che invera i timori di Alexis de Tocqueville sul pericolo della tirannide nelle repubbliche democratiche, ovvero quando il «padrone non dice più: "Voi penserete come me o morirete", ma dice:"Voi siete liberi di non pensare come me…tutto vi resta ma da questo momento siete stranieri fra noi"».