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Priot

L'ultra Pride

Priot, il Pride ultrarivoluzionario che contesta lo stesso movimento LGBT. Un modo non originale per esprimere la propria frustrazione esistenziale.

Gender Watch 27_05_2024

Si chiama PRIOT, Pride Romano Indecoroso Oltre Tutto. Si tratta di un Pride composto dalle frange estremiste del movimento LGBT, frange anacronistiche che si rifanno a sorpassati stilemi anarcomunisti.

Questo il loro proclama, più un esercizio di stile che un programma di azione politica o sociale: PRIOT Pride dà il benvenuto «a tutte le fr0ci3 indecenti, alle cagne rabbiose e alle cucciole senza padrone, alle trans* euforiche, alle gr4sse impenitenti, alle madrine senza famiglia, alle (s)famiglie multispecie, alle borgatare non gentrificate, alle butch senza cantiere, alle migranti senza frontiere, alle poly-caciarone, alle (s)coppie e alle troppie, alle neurodivertenti, ai tacchi rotti e alle zeppe comuniste, alle anarchiche malvestite, alle alchimiste ormonali, alle favolosità geriatriche, alle casalinghe diseredate, alle putt4n3 afflitte dal carovita, alle squatter senza fisso timore e alle streghe non capitalizzabili, alle sovver-dive perverse e alle femministe cyberpunk spermicide».

Il collettivo, in puro spirito rivoluzionario, si pone in antitesi anche con i classici gruppi LGTB, troppo borghesi secondo loro, troppo centrati sul Love is love, principio non rivoluzionario ma eccessivamente moderato. In sintesi: Priot è un modo, per nulla originale, di esprimere la propria frustrazione esistenziale.