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BASSANO DEL GRAPPA

Luigi Negri insignito del Premio Cultura Cattolica

Premio Cultura Cattolica: insignito Monsignor Luigi Negri. «In questi mesi in cui la cultura laicista ha lanciato le sue sfide terribili, Negri è stato un pastore che ha saputo indicare la via al suo gregge» dice Andrea Mariotto, presidente della Scuola di Cultura Cattolica.

Cultura 18_10_2013
Monsignor Luigi Negri

Oggi, alle ore 20.30, presso il Teatro Remondini di Bassano si terrà la cerimonia di consegna del riconoscimento del Premio Cultura Cattolica, XXXI edizione. Sarà insignito Mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara – Comacchio e Abate di Pomposa.

Tra gli illustri predecessori che hanno conseguito il Premio annoveriamo i filosofi Augusto del Noce e Cornelio Fabbro, il pontefice Joseph Ratzinger (allora Cardinale), i cardinali Giacomo Biffi, Carlo Caffarra, Camillo Ruini, Angelo Scola, il fondatore di Comunione e Liberazione don Luigi Giussani, i giornalisti e scrittori Vittorio Messori e Cesare Cavalleri, il teologo René Laurentin, il romanziere Eugenio Corti, l’Ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede Mary Ann Glendon.

«Mons. Negri si è sempre dimostrato nelle parole e nei fatti impegnato nell’approfondimento e nella diffusione dell’insegnamento del Magistero e della Dottrina Sociale della Chiesa». Così si esprime il Presidente della Scuola di Cultura Cattolica Andrea Mariotto. La nostra società ha oggi bisogno di testimoni e di maestri.

La Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa, nata nell’ottobre del 1981,  ha il compito di «promuovere la crescita integrale della persona umana e […] presentare una visione organica dell’uomo, illuminata e vivificata dai valori del vangelo, con l’impegno a educare alla vera vita che è Dio in noi, rivelato da Gesù Cristo, che è la verità liberatrice». La scuola discute i temi fondamentali della vita e della cultura contemporanea alla luce del magistero della chiesa. Nel 1983 è nato il Premio internazionale della Scuola di Cultura cattolica che ha come obiettivo quello di «indicare al pubblico delle personalità che, nel loro specifico ambito di competenza, abbiano saputo "fare della fede cultura", come diceva Papa Giovanni Paolo II. Queste personalità sono la conferma che la fede non è un limite nell'esercizio della ragione, ma semmai è qualcosa che potenzia la capacità della ragione di comprendere la realtà e di dare un giudizio su di essa, esponenti di tutti i campi del sapere: dalla filosofia alla teologia, dal giornalismo al cinema, dalla musica alla letteratura, dalla scultura alla scienza» (Andrea Mariotto).

Nato a Milano nel 1941, dal 1955 al 1960 al Liceo Berchet di Milano Luigi Negri conosce don Luigi Giussani, di cui diventa in breve tempo uno dei più stretti collaboratori. Laureatosi in Filosofia (1965) e poi consacrato sacerdote (1972), diviene docente di Introduzione alla teologia e Storia della Filosofia all’Università Cattolica, incarico che mantiene fino alla nomina a vescovo della Diocesi di san Marino Montefeltro (2005). Ivi, determinante è il suo contributo nella vita pastorale sul piano educativo e culturale. Nel 2013 prende possesso canonico dell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e Abate di Pomposa. Membro della Conferenza Episcopale Italiana per la Dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi e membro del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e per gli Itineranti, Mons. Luigi Negri ha contribuito in maniera vigorosa alla diffusione del magistero pontificio di Papa Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto XVI. Feconda è stata la sua attività anche nell’ambito della Dottrina sociale della Chiesa. Nel 2005 ha costituito nella sua Diocesi la Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II per il Magistero Sociale della Chiesa.

«Il fatto che la Giuria abbia scelto di premiare Mons. Negri» dice Andrea Mariotto «ci rende lieti per molti motivi. Innanzitutto perché Mons. Negri è un amico del nostro movimento. Ci conosciamo da molti anni e spesso ci siamo rivolti a lui quando abbiamo voluto approfondire i temi legati alla Dottrina Sociale della Chiesa o quando avevamo bisogno di riscoprire e di confermare i motivi della nostra fede. Nel 2005 e 2006 è venuto a Bassano a tenere una serie di incontri dai quali è poi anche scaturito un libro, pubblicato da Cantagalli, con il titolo Lo stupore di una vita che si rinnova. Un altro motivo per cui siamo felici di questa scelta è che Mons. Negri è un esempio di pastore che non si sottrae alle sfide di fronte alle quali ci pone la cultura dominante, sia che si tratti di difendere la famiglia, di sostenere la validità del diritto naturale o di pronunciarsi sull'importanza della libertà di educazione. In questi ultimi mesi in cui la cultura laicista ha lanciato le sue sfide terribili, Negri è stato un pastore che ha saputo indicare la via al suo gregge».

Proprio l'anno scorso si sono festeggiati il trentesimo compleanno del Premio di Cultura cattolica, i cinquant’anni dalla fondazione del Comune dei Giovani, i cent’anni dalla nascita di Don Didimo Mantiero. Il prete fondatore è «una figura umile e appunto grande proprio nell’umiltà […], che non ha mai cercato onore e cariche, ma voleva solo servire semplicemente Dio negli uomini e gli uomini per Dio» (Cardinale Joseph Ratzinger), un uomo in cui traspariva «una umanità che dalla familiarità col Signore traeva l’esempio di una partecipazione appassionata e fedele alla vita dei giovani che incontrava» (Don Luigi Giussani), una figura che ha un po’ del santo Curato d’Ars, di don Camillo e di don Giussani (Marina Corradi).

«L'occasione dei festeggiamenti è stata propizia per ritrovare i motivi dell'appartenenza al nostro movimento» afferma A. Mariotto. «Molte persone che nel tempo si erano allontanate si sono riavvicinate e questo è stato molto bello e positivo. Non sono mancate le difficoltà, perché dopo un'annata intera impegnata al massimo il rischio che abbiamo corso è stato quello di "sederci" su noi stessi. Tuttavia, la riflessione sul dono di aver incontrato don Didimo e il suo carisma ci ha permesso di ritrovare nuove motivazioni per continuare a testimoniare la bellezza della nostra esperienza, un nuovo entusiasmo e una nuova creatività. La realtà parla chiaro: quando una persona incontra un'esperienza di amicizia sincera, trova una compagnia e una possibilità di risposta alle domande che ha nel cuore, si apre e decide di attaccarsi a quella proposta. Così è, oggi, per il Comune dei Giovani e per tutte le Opere di don Didimo Mantiero».