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OPERAZIONE SOPHIA

L'Ue ferma l'immigrazione clandestina. Falso

La Mogherini, chiedendo il rinnovo dell'Operazione Sophia, targata Ue, dice che è servita a combattere la tratta del Mediterraneo. Ma senza la politica di limitazione delle attività delle Ong, gli accordi con la Libia, i porti chiusi, con Minniti e Salvini, non ci sarebbe stata alcuna riduzione degli sbarchi. L'Operazione Sophia non serve.

Politica 24_11_2018
Arrivod i immigrati a Kos, in Grecia

L’Unione Europea che vara commissioni incaricate di scovare gli autori delle ”fake news” per punirli in modo esemplare ha nei suoi vertici alcuni tra i massimi divulgatori di bufale, spesso imbarazzanti. Non parliamo del Presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, per carità di patria (europea) ma soprattutto per rispetto alle sue sofferenze dovute alla sciatica. Difficile però non sorridere della furia rigorista nei bilanci espressa oggi dal Commissario alle Finanze, Pierre Moscovici, che da ministro socialista del governo francese criticava con veemenza. A ribaltare i fondamentali della storia contemporanea ha provveduto il mese scorso il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha attribuito alla Ue (invece che alla NATO e al deterrente nucleare statunitense) gli oltre 70 anni di pace di cui l’Europa ha goduto dal 1945 a oggi. Del resto il processo di auto-delegittimazione delle istituzioni della Ue dovuto per lo più ai loro massimi esponenti si è riconfermato anche nei giorni scorsi grazie alla nuova “sparata” dell’Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini

Di fronte al rischio che dopo tre anni e mezzo di blanda e discutibile operatività l’operazione navale targata Ue Eunavfor Med “Operazione Sophia” chiuda i battenti, Federica Mogherini ha difeso la “sua creatura” ricordandoci che "è grazie a questa operazione, grazie alla presenza delle navi e degli aerei dell'Unione nel Mediterraneo", che fanno prevenzione, "che il flusso di migranti in arrivo sulle coste italiane è diminuito dell'85% rispetto al 2017" ha aggiunto Mogherini. Una bufala senza precedenti tenuto conto che anche gli extraterrestri sanno che i flussi migratori illegali verso l’Italia sono stati ridotti nel secondo semestre del 2017 dall'iniziativa del ministro Marco Minniti e sono di fatto cessati quest’anno grazie all’operato del ministro Matteo Salvini.

Gli accordi con la Libia, la fornitura di motovedette e addestramento alla Guardia Costiera di Tripoli, la limitazione delle attività delle Ong e poi la loro “cacciata” dai porti italiani, chiusi da Salvini a ogni sbarco di clandestini sono i provvedimenti hanno determinato il sostanziale stop ai flussi con meno di 23 mila sbarchi quest’anno (la gran parte giunti in Italia prima dell’insediamento dell’attuale governo) contro i 120 mila arrivi del 2017.

Varata nel 2015, ufficialmente per contrastare i trafficanti di esseri umani in Libia, l’Operazione Sophia è riuscita solo a contribuire a portare in Italia chiunque avesse pagato i trafficanti trasbordando nei nostri porti circa 45mila immigrati illegali, poco meno del 10% di quanti sono arrivati nella Penisola dall’estate 2015 a oggi. Non a caso la decisione dell’attuale governo italiano di chiudere i porti anche agli sbarchi dei clandestini soccorsi in mare, anche quelli raccolti dalle navi delle flotte Ue, ha messo in crisi l’operazione Sophia. “O gli Stati membri trovano una soluzione ad interim" sulla questione dei porti di sbarco dei migranti salvati dalle navi che vi partecipano "o smantelliamo" la missione ha tuonato martedì la Mogherini.

Mai autorizzata a colpire i trafficanti e a operare nelle acque libiche, l’Operazione Sophia è stata azzoppata fin dall’inizio da un mandato ambiguo impartito dalla stessa Mogherini che prevedeva di “interrompere il modello di business dei trafficanti” ma senza respingimenti dei migranti illegali perché, disse l’Alto commissario “non esistono clandestini ma solo esseri umani”. Certo la flotta europea ha curato la formazione di circa 300 marinai libici (per lo più addestrati dagli italiani) e le sue navi europee hanno affondato oltre 550 gommoni, dopo aver imbarcato clandestini a bordo trasferendoli poi in Italia, e arrestato 151 scafisti che la giustizia italiana ha in buona parte liberato in attesa di processo. L’inutilità sostanziale dell’operazione europea nel contrasto ai trafficanti e le sue ambiguità sono emerse prepotentemente quando l’Italia ha chiuso i porti all’immigrazione illegale mettendo in “imbarazzo” i partner europei che hanno fornito navi a “Sophia” e che oggi sarebbero costretti a portare i migranti soccorsi in mare nei loro porti invece che in quelli italiani, come aveva accettato di fare il governo Renzi.

Il mandato di Sophia scade a fine anno e se non ci saranno “volontari” pronti ad accogliere eventuali nuovi flussi o non verrà approvato l’impiego della flotta per respingere i migranti (ma la Ue si è sempre rifiutata di farlo), l’operazione cesserà di solcare il Mediterraneo. "Fosse stato per me sarebbe stata chiusa da molti mesi. Non credo sia nell' interesse dell'Italia o della Ue" ha scritto su Twitter il sottosegretario agli Esteri, Guglielmo Picchi (Lega). "Sarà fatto di tutto per salvare l'operazione Sophia. Sono diversi mesi che i negoziati tra gli Stati membri sono in corso e ci restano pochi giorni per riuscire" ha dichiarato invece il ministro della Difesa francese Florence Parly, senza però annunciare la disponibilità di Parigi a sobbarcarsi l’onere dell’accoglienza dei clandestini soccorsi in mare. Certo oggi dibattere dell’Operazione Sophia può risultare superfluo tenuto conto che i flussi illegali verso l’Italia sono praticamente azzerati e gli sbarchi di massa sono stati dirottati dai trafficanti verso la Spagna (oltre 50mila sbarchi quest’anno), il cui governo socialista non ha chiuso i porti come ha fatto Roma. Gli scenari però potrebbero mutare di nuovo in tempi brevi e, nel dubbio, nessuno Stato europeo è pronto a rischiare di dover accogliere i clandestini soccorsi dalle sue navi nel Mediterraneo.

Specie a pochi mesi da elezioni europee in cui l’immigrazione avrò un peso considerevole nel determinare le scelte dell’elettorato.