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IL CASO

L'ordine del sindaco coraggioso: "Vietato bestemmiare"

All’interno del Centro sportivo sono vietati atti di vandalismo. E fin qui niente di speciale. Ma durante le competizioni, è proibito bestemmiare. «Per chi contravviene a questa regola, un tempo reato punito dal codice penale», parola di sindaco. Succede a Casasco d'Intelvi, un paesino del comasco.

Cronaca 11_08_2014
"Vietato bestemmiare"

Con una benedizione impartita da don Claudio Paglia (tra l’altro ha seguito la beatificazione di Vincenzo Rosmini) si è inaugurato qualche giorno fa a Casasco d’Intelvi, un paesino a novecento metri d’altezza in provincia di Como, un nuovo centro sportivo municipale. Quindi pubblico, una struttura che il Comune ha messo a disposizione dei propri cittadini, un impianto polivalente per basket, pallavolo e soprattutto calcetto: grazie all’illuminazione si potrà giocare fino alle 23. Con spogliatoio, mini bar e punto ristoro. Insomma, un centro sportivo che potrebbe far concorrenza a quelli di una grande città. 

Ma che da quelli delle grandi città si differenzia per la decisione presa dal sindaco di Casasco: all’interno della struttura sono vietati atti di vandalismo. E fin qui niente di speciale. Ma durante le competizioni agonistiche e non, è proibito bestemmiare. «Per chi contravviene a questa regola, un tempo reato punito dal codice penale», parola di sindaco, «amministratori e polizia locale useranno in maniera implacabile il cartellino rosso e ci sarà l’immediato allontanamento del trasgressore dalla struttura». 

É la prima volta che vengo a conoscenza di una decisione del genere da parte di un pubblico amministratore. Perché in genere siamo abituati ad amministratori, educatori e allenatori che chiudono un occhio su parolacce e a volte anche bestemmie, che al massimo brontolano un po’, più per dovere che per convinzione, sono i primi a dirle, e lasciano correre. Bestemmie delle più varie, anche qui la fantasia non manca, dove al nome da profanare si varia da un porco a un bestia, da un boia a un cane, il termine can in veneto è diventato purtroppo quasi un intercalare.

Anche nel calcio, per restare nello specifico del centro polivalente comasco, ci sono stati casi di bestemmie tra i giocatori, e infatti la Figc ha deciso di sanzionare chi bestemmierà con il cartellino rosso, non solo in campo ma anche tramite la prova Tv: e sono stati allungati a quattro ore i tempi per l’acquisizione delle immagini e delle prove. Domanda: c’è veramente qualcuno che si sorbisce ore di immagini televisive alla ricerca della fatidica bestemmia? Proteste comunque dal sindacato mondiale dei calciatori, i quali «hanno il diritto fondamentale alla libertà d’espressione, anche quando può rivelarsi spiacevole»: un semplice sindaco di un paesino di cinquecento anime più “bravo” di tanti soloni internazionali. 

Una delle bestemmie più famose nel mondo del calcio è sicuramente quella di Ibrahimovic, il quale fu difeso dai propri fans con la “scusante” che la bestemmia (ci fu la prova televisiva) era indirizzata a se stesso dopo aver fallito un goal: come se la bestemmia fosse più o meno tale in base a chi ne è il destinatario. Idem per Luca Siligardi, meno bravo e famoso di Ziatan (serie B), che dopo aver – anche lui – effettuato un tiro verso la porta e mancato per un soffio la rete, indirizzò verso se stesso una bestemmia. Meglio lo “zio porcellino” di Gigi Buffon dopo la papera contro il Genoa; meno bene il turpiloquio sempre di Buffon contro una sconfitta casalinga contro l’Udinese nella stagione 2011, che You Tube dimostra senza ombra di dubbio: ma allora non c’era ancora il regolamento contro le bestemmie e il nostro portierone la fece franca. 

Sei giorni fa è uscita su un quotidiano la notizia che in Ucraina dell’Est i leader filo-russi hanno vietato le bestemmie ai miliziani separatisti. Il decreto è stato postato anche su twitter. La motivazione: l’uso della bestemmia «opprime spiritualmente e porta l’esercito verso la sconfitta». Bisognerebbe dirlo ai calciatori (e agli sportivi in genere): attenzione, se bestemmiate rischiate che la vostra squadra esca sconfitta dal campo. Un deterrente migliore di questo…