L’Onu denuncia la persecuzione dei Montagnard in Vietnam
Il regime comunista è accusato di aver violato i diritti dei 100 Montagnard processati lo scorso gennaio per aver partecipato a un attacco contro una Comune popolare
Anche le Nazioni Unite si uniscono al coro delle proteste per come vengono trattati i cristiani Montagnard dal regime comunista del Vietnam. In un rapporto inviato ad Hanoi a giugno e diffuso nei giorni scorsi l’Onu esprime preoccupazione per il processo contro 100 Montagnard intentato lo scorso gennaio e viziato, si legge nel rapporto, da “evidenti violazioni dei diritti umani”. Gli imputati, dicono gli esperti Onu, sono stati vittime di arresti e detenzioni illegali, accuse sommarie di terrorismo, restrizioni alla libertà di espressione, torture, maltrattamenti. Il rapporto oltre a sostenere che il procedimento non ha rispettato gli standard internazionali relativi a un processo giusto ed equo, denuncia morti inspiegabili in cella, limitazioni ai mass media e in generale discriminazioni contro i Montagnard. Il processo di cui si sono occupate le Nazioni Unite riguarda cento fedeli della provincia di Dak Lak, accusati di aver partecipato a un attacco dell’11giugno del 2023 contro due quartieri generali della Comune popolare che a causato nove morti. Almeno dieci imputati sono stati condannati all’ergastolo con l’accusa di terrorismo. Agli altri sono state comminate pene variabili da tre anni e mezzo a 20 di carcere per lo più anche loro con accuse legate al terrorismo. Sei persone sono state giudicate in contumacia senza tutela legale in aula. L’agenzia di stampa AsiaNews nel riportare la notizia riferisce che secondo il rapporto Onu degli alti funzionari del governo vietnamita hanno commentato il procedimento prima che iniziasse con espressioni “altamente pregiudizievoli sulla presunta responsabilità degli imputati per crimini terroristici” e i media “controllati dallo Stato hanno parlato degli imputati definendoli ‘terroristi’”. “Siamo preoccupati – si legge nel rapporto – che il procedimento abbia avuto come risultato quello di mettere pubblicamente in imbarazzo, svergognare, umiliare o degradare gli imputati e le loro famiglie”. “La risposta eccessiva all’attacco dell’11 giugno 2023; l’ingiusto processo di massa del gennaio 2024; l’inserimento della Msfj (il movimento attivista Montagnards Stand for Justice) nell’elenco dei terroristi nel marzo 2024; la presunta intimidazione dei rifugiati vietnamiti in Thailandia nel marzo 2024 sembrano far parte di un modello più ampio e crescente – conclude il rapporto Onu – di sorveglianza discriminatoria e repressiva, controlli di sicurezza, molestie e intimidazioni” contro la minoranza Montagnard. “Per anni – osserva AsiaNews – le ‘tribù dei monti’ hanno subito una persecuzione religiosa da parte del governo, retaggio dei tempi della guerra in Vietnam quando i Montagnard si sono schierati a fianco degli Stati Uniti nel tentativo di dar vita a una nazione autonoma. Nel tempo le autorità di Hanoi hanno continuato a reprimerle, accusandole di ‘secessione’ ed espropriando con questo pretesto i loro terreni. La loro fede cristiana rappresenta inoltre un ulteriore elemento di sospetto che agli attacchi di natura etnico-politica unisce anche una persecuzione di matrice confessionale sebbene nell’ultimo periodo le autorità abbiano avviato un cammino di riavvicinamento alla Chiesa”.