L’Oim il 24 settembre ha riportato in Etiopia 76 emigranti
Il rimpatrio volontario degli emigranti bloccati in Libia prosegue. 76 cittadini etiopi sono appena rientrati in patria grazie a un contributo finanziario del governo italiano.
Il 24 settembre l’Oim, Agenzia Onu per le migrazioni, ha provveduto al ritorno volontario in Etiopia di 76 emigranti, 12 donne e 64 uomini, bloccati in Libia. Tutti avevano dichiarato di essere privi di mezzi per tornare a casa. L’assistenza dell’Oim per il loro rimpatrio è stata possibile grazie a un contributo finanziario offerto dal governo italiano. Convinti dai contrabbandieri di emigranti, gli etiopi spesso scelgono di seguire la Rotta migratoria settentrionale, attraverso Sudan, Egitto e Libia - per poi imbarcarsi alla volta dell’Europa. Ma molti vengono catturati da trafficanti che costringono le loro famiglie a pagare un riscatto per liberarli. In caso contrario succede che vengano venduti come schiavi. Dall’agosto 2017 un programma UE-Oim, l’Iniziativa congiunta per la protezione e in reinserimento degli emigranti, ha assistito il ritorno di 102 cittadini etiopi, oltre che dalla Libia, da Gibuti, Sudan, Tanzania, Yemen, Zambia e Sudafrica e li ha assistiti in patria dopo il loro arrivo. L’Iniziativa UE-Oim e il programma Bmm, Migliore gestione delle migrazioni, creati dal Fondo di emergenza dell’Unione Europea, ha lo scopo di sostenere il ritorno volontario degli emigranti ai loro paesi di origine. I due programmi mirano a permettere non solo il ritorno a casa degli emigranti vulnerabili, ma anche di contribuire alla loro integrazione. All’arrivo gli emigranti trovano un posto dove trascorrere la prima notte, un supporto psicosociale, il trasporto a destinazione e un servizio di consulenza.