L'occhio vaticano si accende sugli Araldi del Vangelo
Dopo i Francescani dell'Immacolata e i missionari del Verbo Incarnato, la Congregazione per la vita consacrata è pronta a mandare un visitatore apostolico anche dagli Araldi del Vangelo, realtà fondata da un discepolo di Plinio Correa de Oliveira. I motivi non sono chiari. Però hanno in comune con le altre associazioni clericali nel mirino, tre punti: legati alla tradizione, ricchi di vocazioni e con in dote molti beni.
La Congregazione per i religiosi e per gli Istituti di Vita consacrata sta per dar vita a una visita apostolica nei confronti di un’associazione internazionale di fedeli, gli Araldi del Vangelo, la prima nata nel Terzo Millennio, e che ha avuto uno sviluppo grandissimo negli ultimi anni. Secondo fonti confidenziali interne alla Congregazione, che è diretta dal cardinale brasiliano João Braz Card. De Aviz, e dal segretario, il francescano spagnolo José Rodrigeuz Carballo, dovrebbe essere imminente la formazione di una squadra composta da un vescovo, una suora e un canonista per indagare sugli Araldi del Vangelo. Si ignora quali siano le motivazioni di questa iniziativa. Il fondatore è monsignor João Scognamiglio Clá Dias; e il fatto che sia un estimatore di Plinio Corr?a de Oliveira, il grande esponente del tradizionalismo cattolico brasiliano, scomparso nel 1995, è già motivo sufficiente di sospetto presso l’attuale gestione vaticana.
Le origini degli Araldi risalgono agli anni Sessanta, quando un gruppo di giovani cattolici di São Paulo, in Brasile, con a capo João Scognamiglio Clá Días, Pedro Paulo de Figueiredo e Carlos Alberto Soares Corrêa, cominciano a ritrovarsi per discutere, riflettere e pregare insieme. L’associazione nasce (su ispirazione di Giovanni Paolo II) nel 1999 con l’approvazione canonica del Vescovo di Campo Limpo. Il 22 febbraio 2001 il Pontificio Consiglio per i Laici decreta il riconoscimento degli Araldi del Vangelo come associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio.
Composta principalmente da giovani, questa Associazione, forte di diverse migliaia di membri, è presente in 78 paesi nei cinque continenti. I suoi membri, di vita consacrata, praticano il celibato e si dedicano integralmente all'apostolato, vivendo in case destinate specificamente a ragazzi o ragazze, che alternano la vita di raccoglimento, lo studio e la preghiera con attività di evangelizzazione in diocesi e parrocchie, dando grande importanza alla formazione della gioventù. Gli Araldi non professano voti e vivono allo stato laicale, salvo alcuni che scelgono il sacerdozio. Lo sviluppo degli Araldi del Vangelo ha portato alla formazione di un ramo sacerdotale e alla formazione della Società Clericale di Vita Apostolica di Diritto Pontificio “Virgo Flos Carmeli”, e a una società femminile, “Regina Virginum”. Il loro campo di attività principale riguarda arte, cultura e formazione dei giovani; ma oltre a università e scuole hanno attività di assistenza agli anziani soli, e sono presenti in zone desolate, come la Terra del Fuoco.
Non è chiaro per quale motivo si avrà questa visita apostolica. Ma il Prefetto della Congregazione per i Religiosi, Braz de Aviz, ha confidato di recente che è opportuno tenere un occhio vigile sulle nuove realtà ecclesiali, i cui fondatori talvolta si rivelano poco idonei a gestire realtà ricche di vocazioni e di mezzi finanziari. E d’altronde vediamo che da quattro anni è in corso il commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, operato senza che sia mai stata dichiarata pubblicamente la causa del provvedimento. Vediamo – è notizia di questi giorni – che la Congregazione, dopo aver perso la causa civile per ottenere la gestione delle proprietà dei FFI, riaffidate dalla Cassazione alle associazioni di laici, sta facendo pressione su padre Stefano Manelli, in domicilio recluso e obbligato, con la minaccia di sanzioni canoniche, affinché convinca i laici a privarsi delle proprietà.
Un intervento di quasi commissariamento si è avuto anche verso la Famiglia religiosa del Verbo Incarnato, una realtà nata in Argentina nel 1984, ed estremamente prospera. Hanno al momento circa 800 padri, 2000 suore e più di 700 seminaristi. E scusate se è poco… La lista dei Paesi in cui operano è impressionante: Argentina, Perù, Russia, Israele, Taiwan, Tajikistan., Albania, Brasile, Canada, Cile, Ecuador, Egitto, Spagna (Tenerife), Stati Uniti, Olanda, Islanda, Italia, Giordania, Federazione Russa, Palestina, Papua Nuova Guinea, Perù, Taiwan, Tunisia, Ucraina, A proposito di periferie!
Ma, problemi più o meno reali e accuse più o meno fondate contro i fondatori a parte, le caratteristiche che uniscono questi movimenti sono in genere tre: sono legati alla tradizione della Chiesa (tomisti, più che rahneriani, devotissimi alla Madonna di Fatima, impegnati – come il Verbo Incarnato a Roma qualche giorno fa nelle manifestazioni a favore della vita); hanno molte vocazioni, il che sembra essere ormai un motivo di sospetto da parte della gerarchia e dei vescovi; e dispongono di mezzi consistenti.