Lo Spirito Santo scende a Vignola
Abbiamo scelto di privilegiare l’arte medievale, il Castello di Vignola, in provincia di Modena, dove poter ammirare un ciclo di immagini dedicate alle "storie di Cristo".
La solennità della Pentecoste permette di viaggiare per l’Italia alla ricerca di opere d’arte che hanno per oggetto questo tema fondamentale della dottrina cristiana. Le possibilità sono innumerevoli e abbiamo scelto di privilegiare l’arte medievale e un luogo dove forse non ci aspetteremmo un’attenta analisi pittorica delle vicende di Cristo post mortem, il Castello di Vignola, in provincia di Modena.
La rocca ha un antica origine; secondo alcuni storici si può far risalire addirittura all’VIII secolo e rientrerebbe nei possedimenti dell’Abbazia di Nonantola, alla tempo dell’Abate S. Anselmo, che l’avrebbe fatta erigere a difesa del territorio abbaziale. Un testimonianza archeologica sembra suffragare questa tesi, la presenza di una particolare incisione a forma di croce nell’architrave dell’antica porta che permetteva l’accesso alla torre detta proprio di Nonantola. Questa croce, con l’asta verticale appuntita verso il basso, è simile all’insegna concessa da Papa Stefano II alla celebre abbazia emiliana. Se l’origine è in ogni caso ancora controversa dal X secolo la fortezza di Nonantola è attestata in maniera incontrovertibile da evidenze archeologiche e documenti ed è parte dei possedimenti dei Vescovi di Modena. Con il progressivo affermarsi dei liberi comuni Vignola conquistò una maggior autonomia dal potere ecclesiastico per seguire il corso della storia del Comune di Modena e delle sue vicende.
Se oggi la rocca, ben restaurata e impeccabilmente gestita dalla fondazione di Vignola (tel . 059.76.59.79), offre molteplici spunti per una interessante visita, quello che intendiamo sottolineare sono gli affreschi della cappella palatina, situata al piano nobile dell’edificio. Il committente di questa pregevole opera fu il feudatario Uguccione Contrari, ministro del duca estense Nicolò III, che commissionò ad un maestro ancora non identificato dagli storici dell’arte, ricordato come “Maestro di Vignola”, un ciclo di immagini dedicate alle “storie di cristo”. I dipinti sono posti sulla parte superiore dei muri perimetrali della piccola cappella e sulla volta, dal momento che la parte inferiore delle pareti doveva essere rivestita di tappezzerie. Le vele della volta presentano, come era spesso costume, le immagini del quattro evangelisti insieme a simboli connessi con le scene narrate sulle pareti sottostanti, dove troviamo gli episodi della Resurrezione con una rara discesa al limbo, l’Ascensione,
L’Assunzione della Vergine e la Pentecoste. Una completa riflessione per immagini sui Misteri Gloriosi realizzata con un’eleganza che porta a raffronti con maestri come il Pisanello, ma la cui forza narrativa unita ad un vigoroso senso della storia e della realtà non può non portare ad un immediata evocazione della maniera giottesca, e fa situare questi affreschi nell’ambito del cosiddetto “neogiottismo” quattrocentesco.
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