Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
FRANCIA ILLIBERALE

L'Islam è una scusa: Macron chiude le scuole parentali

Col via libera del Consiglio Costituzionale alla legge contro il separatismo, Macron vieta la libertà di educazione parentale e limita la libertà di associazione. Colpite indistintamente le organizzazioni islamiste violente, ma anche le associazioni che promuovono matrimonio, famiglia naturale e che si oppongono alla legge di Bioetica. Condizioni capestro per tenere aperta l'istruzione famigliare. 

Educazione 17_08_2021

Grazie alla approvazione finale della legge contro il separatismo (Legge per il Rispetto dei principi della Repubblica) ed il via libera del Consiglio Costituzionale, Macron vieta la libertà di educazione parentale e limita la libertà di associazione a 7 mesi dalle elezioni presidenziali del prossimo aprile. Il leader dei liberali europei si dimostra il principe degli illiberali.

Il 23 luglio scorso l’Assemblea dei deputati francesi ha dato il voto finale al controverso progetto di legge contro il separatismo, dopo sette mesi di tira e molla tra Camera e il Senato. Il testo, presentato come rimedio al diffondersi incontrollato dell’islamismo violento, è stato approvato con soli 49 voti favorevoli, 19 contrari e 5 astensioni (su 577 deputati). Una vergogna generale. Nonostante più di cento deputati di diversi partiti, di destra e sinistra, abbiano presentato ricorso contro le norme, in particolare quelle che prevedono controlli ferrei nei confronti delle associazioni e quelli che di fatto vietino la libertà di educazione famigliare, il Consiglio Costituzionale il 13 agosto ha sostanzialmente confermato la legge che ora attende solo la proclamazione del Presidente della Repubblica e pochi regolamenti attuativi per entrare in vigore sin dal prossimo settembre (anno scolastico 2021-2022).

Una legge liberticida che già lo scorso anno Macron aveva invocato nel suo Discorso alla Nazione del 2 ottobre, con “la scolarizzazione obbligatoria per tutti a partire dai tre anni. L'istruzione domestica sarà strettamente limitata ai requisiti sanitari…Poiché la scuola deve prima inculcare i valori della Repubblica, non quelli di una religione”. I giudici hanno censurato solo due disposizioni: una di esse prevedeva la sospensione delle attività di un'associazione che era oggetto di una procedura di scioglimento. Poiché questa procedura potrebbe durare fino a sei mesi, il Consiglio costituzionale ha ritenuto che "il legislatore ha violato la libertà di associazione in modo non necessario".

La seconda censura, all'articolo 26, che prevede che il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno possa essere rifiutato o ritirato allo straniero se si accerta che ha manifestato un rifiuto dei principi della Repubblica, perché troppo generico.

Sulla libertà di associazione? I giudici hanno stabilito che l'obbligo per le associazioni e le fondazioni che richiedono sovvenzioni pubbliche di firmare un contratto di “impegno repubblicano” e di rispettarlo, pena la restituzione delle sovvenzioni ricevute, non sia contrario alla libertà di associazione. Tuttavia, da destra e da sinistra, tutti ritengono che i contenuti di questi impegni siano talmente vaghi (principi di libertà, uguaglianza, fraternità e dignità umana, i simboli della Repubblica, la non contestazione del carattere laico della Repubblica e l'astensione da qualsiasi azione che minacci l'ordine pubblico) da lasciare nelle mani dei giudici e del Ministro degli Interni qualunque decisione discrezionale e politica di valutazione.

Potrebbero essere colpite non solo le organizzazioni islamiste ma anche le associazioni che promuovono matrimonio e famiglia naturale o che si opponessero alla mefistofelica Legge di Bioetica del giugno scorso. Il Consiglio costituzionale si è pronunciato anche sull'articolo 49, molto discusso in Parlamento, che prevede il divieto dell'educazione familiare, salvo eccezioni verificate dalla burocrazia ammnistrativa. L'IEF, istruzione educativa famigliare, che è sempre stato riconosciuto come uno dei modi possibili di educare i bambini e soggetto a un semplice regime dichiarativo, diventa un regime eccezionale, soggetto all'autorizzazione preventiva.

In questo modo ed in un sol colpo, Macron, la sua maggioranza e il Consiglio Costituzionale hanno completamente ignorato le disposizioni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: "I genitori hanno il diritto preventivo di scegliere il tipo di educazione da impartire ai loro figli" (articolo 26 paragrafo 3). Tutto ciò, nonostante nei mesi scorsi il Consiglio di Stato , la Commissione Nazionale Consultiva dei Diritti dell'Uomo (CNCDH) [3] e il Senato avessero dichiarato incostituzionali e liberticide le limitazioni ed i divieti alla Istruzione Educativa Famigliare previsti dalla legge.  La riforma dell'IEF è applicabile dall'inizio dell'anno scolastico 2022; il vecchio regime di dichiarazione IEF rimane quindi valido per il prossimo anno scolastico 2021: rimane meno di un anno di libertà.

La Foundation pour L’Ecole ha promesso la completa mobilitazione di tutte le sue 1600 scuole di Francia, per difendere la libertà di educazione ed i diritti di genitori e bambini alla educazione parentale. Ancor più allarmata l’associazione che promuove e raccoglie le famiglie che si dedicano alla educazione a casa, ‘Libertèeducation’ che mette in  guardia dal possibile tentativo del Governo di dar attuazione alle norme già dal Settembre 2021.

Visto che l’educazione famigliare non è più un diritto, si invitano famiglie e genitori a comunicare uno dei 4 motivi autorizzativi per la propria scelta: "Lo stato di salute o la disabilità del bambino; la pratica di attività sportive o artistiche intensive; il fatto che la famiglia sia senza casa in Francia o ci sia ampia distanza da qualsiasi scuola pubblica; l'esistenza di una situazione specifica del bambino che motiva il progetto educativo, a condizione che le persone responsabili del bambino possano giustificare la capacità della persona o delle persone responsabili dell'educazione del bambino di fornire un'educazione familiare nell'interesse superiore del bambino.

In questo caso, la richiesta di autorizzazione deve includere una presentazione scritta del progetto educativo. L'autorizzazione dell'amministrazione sarà valida solo per un anno. In via transitoria, i bambini che attualmente praticano l'IEF dovrebbero poter continuare l'istruzione a domicilio per due anni, anche se non rientrano in questi quattro casi restrittivi, a condizione che i controlli effettuati siano stati positivi nel 2020-2021”. Macron, incapace di combattere l’islamismo, ora mette le mani sui bambini e toglie diritti e libertà umane a tutti i cittadini.