OCCHIO ALLA TV
L'informazione secondo le iene
Ultimo appuntamento di stagione, ieri sera, per “Le Iene” (Italia 1, ore 21.10), programma televisivo di difficile definizione ma di facile presa sul pubblico.
Occhio alla Tv
26_05_2011
Ultimo appuntamento di stagione, ieri sera, per “Le Iene” (Italia 1, ore 21.10), programma televisivo di difficile definizione ma di facile presa sul pubblico, affidato alla conduzione a tre di Ilary Blasi, Luca (Bizzarri) e Paolo (Kessisoglu). Eterogeneo come sempre il mix di contenuti proposti, dalle interviste a Massimiliano Allegri e Fabrizio Corona alla destinazione dei beni confiscati alla mafia, dal lavoro minorile in Perù alle norme sul fumo negli stadi, dagli aborti clandestini alla vendita di falsi diplomi, dai malati di Hiv per trasfusioni di sangue infetto alle fastidiose provocazioni di “Pif” e del cantante senza pubblico.
Di tutto un po’, secondo uno stile che rispecchia la destrutturazione generale della tv attuale, in cui i confini tra i generi si mescolano continuamente.
Nato nel 1997 come spettacolo televisivo di intrattenimento, il programma si è trasformato nel corso degli anni in uno show caratterizzato da una dose crescente di informazione intesa in senso tradizionale. Molti casi sollevati hanno poi avuto seguito nelle aule giudiziarie e questo, insieme alla spregiudicatezza degli inviati, ha contribuito alla fortuna di “Le Iene”.
Non tutti i servizi proposti sono politicamente o socialmente corretti e troppe volte si scade in ammiccamenti volgari o doppi sensi boccacceschi. Tuttavia va riconosciuta agli inviati in nero la tenacia dei segugi più accaniti. L’informazione d’assalto oggi è nelle loro mani (e in quelle di pupazzi rossi o personaggi abbigliati da finti supereroi…).