L’inferno
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna (Mt 25,46)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me". E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna». (Mt 25,31-46)
Gesù non ha paura di parlare dell'inferno e del giudizio finale. Certo l’inferno può essere una realtà scomoda, della quale spesso siamo tentati di liberarci, tacitando la nostra coscienza e consolandoci con rassicurazioni prive di fondamento: "l'inferno non esiste", "se esiste è vuoto", "Dio non condanna mai", "Gesù porterà tutti in paradiso", ecc. Tuttavia l’inferno, per il bene nostro, esiste: infatti dobbiamo temerlo e pensarlo spesso come concreta possibilità di finirci. E, nel fare questi pensieri, invocare l’aiuto di Gesù, Giuseppe e Maria, che ci proteggano e ci assistano lungo tutto il cammino della nostra vita, fino all’ultima ora. Se hai un peccato mortale sulla coscienza corri subito a confessarti o rimandi vivendo giorni o settimane in stato di peccato, anziché di grazia?