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San Colombano a cura di Ermes Dovico

LA VITA E' SEMPLICE

L'inarrestabile forza della vita

Una gravidanza arriva in una scadenza già complessa, quando torna l'equilibrio, ecco un nuovo bimbo in arrivo...

Multimedia 24_03_2012
Mali ok

“Li ho già fatti accomodare nella tua stanza; la sala d’attesa è piena di mamme e bimbi per il gruppo bebè” mi annuncia Antonella con una leggera aria di rimprovero. Oggi sono arrivata un po’ trafelata e con qualche minuto di ritardo, visto che una manifestazione bloccava il traffico. Mi affaccio alla porta e mi trovo seduti sul divano una coppietta che non aveva perso tempo: stavano già discutendo!

“Buongiorno e scusate il ritardo; sono Paola.”
“Piacere – rispondono praticamente all’unisono Giulia e Alfredo – la stiamo aspettando con ansia.”
Sedendomi nella mia poltrona di fronte a loro, li guardo: Giulia è una bella ragazza di origine africana nata a Milano e anche Alfredo ha dei bei lineamenti.

“E, allora, cominciamo subito: ditemi perché state litigando.”  
Giulia (non sembra molto remissiva) prende la palla al balzo e racconta:
“Ho ventitre anni, un passato difficile, (non ho tralasciato nessuna esperienza di quelle che fanno sentire gli adolescenti già grandi), sono tornata faticosamente sui miei passi, ho incontrato Alfredo che mi è piaciuto da subito e al quale ho raccontato i miei trascorsi; per lui ero importante solo io, siamo andati a vivere insieme e, ora, sono incinta di due mesi.
Ciò che mi manda in bestia, è che tutta la mia famiglia di cattolici impegnati e praticanti, mi spinge ad abortire.

Alfredo non ha lavoro, non abbiamo nessuna risorsa se non il mio piccolo impiego di mezza giornata, ed è succube di tutti loro e non vuole questo bambino perché dice che non potremo mantenerlo.

Io, però, non voglio abortire e continuerò questa gravidanza contro tutto e tutti.”
Silenzio assoluto per qualche minuto mentre i miei pensieri vanno in tutte le direzioni.

“La vede – interviene Alfredo – sembra una pazza furiosa, non si rende conto che c’è un affitto di seicento euro da pagare, poi dobbiamo vivere e il suo stipendio di quattrocento euro le verrà tolto quando sapranno che è incinta; non avremo nemmeno più i soldi per le sigarette.  
La sua mamma ora ci aiuta ma è convinta che ci si debba disfare di questo bambino.”
E la lite ricomincia. Litigano per qualunque cosa e vengo a sapere che i ceffoni arrivano sia da lei sia da lui.

“Vogliamo andare per ordine? Mi sembra che la prima cosa sia curare la vostra relazione perché così non si va da nessuna parte. Io, se voi siete d’accordo, proverei a fare un percorso di sostegno alla vostra coppia. Bisognerà venire tutte le settimane e, forse, qualche tassello andrà a posto.”
Si consultano con un’occhiata lunga e intensa e, poi, è Alfredo che manifesta il loro consenso.

Così inizia una lunga storia: il Centro di Aiuto alla Vita offre una somma mensile
che permetta loro di vivere, c’è anche la possibilità per Alfredo di una ’collaborazione’ per il nostro magazzino, Giulia riesce a mostrare alla sua mamma la bellezza di ciò che le sta succedendo, permettendole, così, di cambiare idea e continuare ad aiutarla e, anche se Giulia effettivamente perde il suo lavoro, la gravidanza può andare avanti.

Vengono al colloquio con me tutte le settimane e mi considerano un punto di riferimento.
Il loro passato difficile torna a galla frequentemente e, ogni volta, scopro situazioni di uso di sostanze, relazioni del tutto anomale, studi abbandonati e tempo buttato via per le cose più negative.

La mamma di Giulia non si è mai arresa e, continuando a perdonare, è riuscita a portarla fuori da questo marasma di situazioni e, anche, a farle frequentare un corso per poter lavorare in ospedale.
Affettuosamente chiama Alfredo, che è di origine ‘Rom’, il “principe zingaro”. Nella famiglia di lui sono sempre vissuti di espedienti senza buone regole di vita.

Nonostante tutto, non mancano tra loro i momenti affettuosi, magari seguiti, immediatamente, da litigi e insulti.

Giulia attende con gioia la sua bambina e si prepara al grande evento.
Alfredo, per grazia ricevuta, ottiene di poter lavorare in modo più strutturato per una catena di grandi magazzini e ne va molto fiero.
Proviamo a meglio organizzare il loro ménage e, tra alti e bassi, la loro vita acquista un certo ordine.

“È nata, è nata - mi comunica un giorno Alfredo con gioia – è bellissima proprio come Giulia e sta bene.”
Che felicità quando nascono i bambini! Davvero non so come si possa rinunciare alla loro venuta tra noi.

Ora vengono in tre ai colloqui e Raffaellina, quando ha il pancino pieno, sta tranquilla; le ho confezionato a maglia un vestitino rosa e quando lo indossa, con quel suo fare da bambolina, mi sento contenta e orgogliosa.
Le settimane si susseguono, il nostro lavoro prosegue, a tratti mi sembra di acciuffare il bandolo della matassa che mi ritroverò completamente arruffata la settimana dopo.
Anche Raffaella cresce ed è un piacere prenderla in braccio.
Ed ecco:

“Paola sono incinta un’altra volta!”
Non mi sono meravigliata più di tanto; avevo intuito che Alfredo volesse avere un maschietto ed eccoci al punto di prima.
Di nuovo si ripropongono le perplessità della famiglia che, però, questa volta vengono superate più serenamente.
Giulia ha dimostrato di essere una buona mamma e Alfredo di saper tenere insieme la famiglia.
Giulia riesce a fare un corso di aggiornamento e a vincere un concorso che le permetterà a tempo debito di tornare a lavorare.
”È arrivata Carminella! Siamo felici”.

Giulia e Alfredo non sono diventati, nel frattempo, la coppia esemplare; a volte si dicono di tutto minacciando l’altro di andarsene ma, poi, riescono a fare pace in fretta.
Così la loro vita va avanti; le bambine crescono bene e io ritengo che non abbiano più bisogno di me, visto che un equilibrio è stato trovato.
È arrivato il tempo dell’asilo nido; le notizie, quasi sempre buone, mi arrivano dalla mamma di Giulia che ha ripreso il suo lavoro in ospedale.

Le difficoltà della vita sono, però, sempre in agguato: l’età della nonna di Giulia è piuttosto avanzata e inizia la solita e normale fatica di essere anziani.

Frequentemente la famigliola va a farle visita e le bambine la rallegrano.
Questa volta è a lei, che peggiora ogni giorno, che annunciano la terza gravidanza.
“Sarà un maschio” proclama convinto Alfredo e tutti, in famiglia, fanno finta di crederci.
Le condizioni della nonna si aggravano; si rende necessario il ricovero in ospedale, la ‘ossigeno-terapia’ e, a cominciare dal figlio, medico di grande valore, tutti si aspettano che accada il peggio.
Ma, c’è un bimbo in arrivo e la nonna, come risvegliandosi, dice: “Io voglio vederlo il mio nipotino nuovo!”

Così è iniziato un cammino di risalita; fortunatamente si è confermato con l’ecografia, che sarà proprio un maschio e la nonna ha deciso che lo deve aspettare.
Le dimissioni dall’ospedale, i piccoli-grandi miglioramenti, ed eccola lì che risponde perfino al telefono, ringraziando dell’interessamento per la sua salute.

Come sempre, la forza della Vita è inarrestabile.