L'Europa del Ramadan per tutti
Dall'Italia alla Danimarca le autorità statali europee si sono fatte in quattro per rispettare il Ramadan islamico. Il mese del digiuno sembra essere osservato con molta più dedizione che nei paesi musulmani.
Il Ramadan si è concluso. Ed è andato in scena con assoluta puntualità anche il consueto giro di saluti ossequiosi dei vari leader europei. Rispetto agli ultimi anni la copertura mediatica, oltre che le varie manifestazioni deferenti, in Occidente, si sono fatte più consistenti, sintomo di una crescente influenza dell'islam.
In Austria, il segretario generale del Partito popolare austriaco, Karl Nehammer, ha chiesto il divieto di digiuno per i bambini in età scolare. Immediata la replica della comunità religiosa islamica del Paese (Islamischen Glaubensgemeinschaft in Österreich, IGGiÖ) che gli ha imputato il tentativo di "vietare" il Ramadan. La portavoce dell'IGGiÖ, Carla Amina Baghajati, ha descritto il tentativo di Nehammer come "offensivo e umiliante", aggiungendo poi che non si trattava altro che di spingere i bambini musulmani verso il fondamentalismo islamico: "Questo porta a una pericolosa alienazione nella società e a diventare ancora più sensibili alle idee radicali".
In Belgio, la chiesa cattolica di San Giovanni a Bruxelles ha ospitato una cena iftar - il pasto islamico dopo il tramonto durante il mese del Ramadan. "Quello che stiamo facendo stasera è uno straordinario simbolo del potere che deriva da iniziative comuni come questa", ha salutato l’iniziativa il sacerdote cattolico, Jacques Hanon. "Vogliamo mostrare una forza che sta nel rispondere a battute d'arresto, paure, violenze, odio e discriminazione insieme".
A Cipro, al Dipartimento dei lavori pubblici si sono dati da fare per accelerare i tempi della ristrutturazione di una moschea finanziata dai contribuenti e rendere tutto pronto per il Ramadan. E ci sono riusciti.
In Danimarca, il ministro dell'Integrazione Inger Støjberg ha invitato i musulmani a prendersi qualche settimana di ferie durante il Ramadan per evitare di avere cali di rendimento al lavoro e per godersi al meglio il mese. In Francia, il governo ha approvato visti per 300 imam dall'Algeria e dal Marocco per guidare il Ramadan nelle varie moschee francesi.
A Chambourcy, sempre in Francia, i responsabili di un supermercato Carrefour hanno acconsentito alla pretesa dei musulmani in città di rimuovere i prodotti israeliani dagli scaffali, giudicando la vendita "un affronto ai clienti musulmani". D'altronde si sa, viste le percentuali di musulmani, nessuno oserebbe scontentare la clientela. Specie durante il mese sacro islamico.
È stato stimato che i musulmani incrementano i loro acquisti del 30% durante il mese sacro. E lo sanno bene Gran Bretagna, Germania, Svezia e Francia: il Ramadan porta fiumi di denaro, letteralmente. E nel frattempo, a Mantes-la-Jolie, un sobborgo di Parigi, un uomo di 42 anni è stato accusato di omicidio colposo dopo aver maltrattato la figlia di cinque mesi, che piangeva, fino ad ucciderla. L'uomo, confessando il crimine, ha riferito agli inquirenti: "Stavo osservando il Ramadan e senza mangiare, avevo i nervi a fior di pelle".
In Germania, Heinz-Peter Meidinger, presidente della German Teachers Union (Deutsche Lehrerverband), ha denunciato, preoccupata, la pretesa di genitori e studenti di riprogrammare gli esami fino a dopo Ramadan.
In Italia, a Torino, 35.000 musulmani si sono radunati al Dora Park per celebrare Eid al-Fitr, la fine del Ramadan: "Affluenza record: quest'anno abbiamo dovuto allargare l'area di preghiera ai lati del padiglione per accogliere i fedeli", ha detto Ismail Sikder, capo della moschea di Dar As-Salaam e organizzatore dell'evento. E dopo che il clero cattolico e i politici locali hanno salutato la manifestazione, Monica Cerutti, Consigliera per la regione Piemonte, ha annunciato un programma - finanziato dai contribuenti - per circoncisioni gratuite per i ragazzi musulmani. E nel frattempo, sempre a Torino, un marocchino di 40 anni è stato arrestato per aver preso a calci e pugni la moglie colpevole di non aver rispettato a dovere il Ramadan.
Sono stati migliaia i musulmani che in giro per il Belpaese hanno celebrato la fine del Ramadan, tra Piacenza, Bari, Bologna, Brescia, Cosenza, Genova, Lodi, Napoli, Roma, Trento, Venezia. E si sono sentiti davvero come a casa.
A Madrid, il sindaco Manuela Carmena, che nel corso degli ultimi anni ha lavorato per eliminare e sostituire simboli e tradizioni cattoliche, e che nel 2017 ha ribattezzato il Natale nel neo pagano "Festival delle Culture", ha concesso a otto distretti della città di ospitare più di venti eventi per celebrare il Ramadan. Il programma, chiamato "Noches de Ramadán", e pagato dai contribuenti spagnoli, è finalizzato ad "avvicinare il festival religioso di Ramadan ai cittadini di Madrid".
In Europa, il Ramadan sembra essere osservato con molta più dedizione che nei paesi musulmani.