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Canada

Legge che vieta terapie di accompagnamento per trans e gay

Progetto di legge canadese: vietare l’accompagnamento psicologico a favore di quelle persone che non vogliono diventare gay e trans. Però c’è chi dice no.

Gender Watch 27_02_2020

In Canada è all’esame un progetto di legge (Bill S-202) destinato a psicologi, psicoterapeuti e gruppi di supporto, anche di ispirazione religiosa, che aiutano quelle persone che sono confuse sul proprio orientamento sessuale e sulla propria identità psicologica sessuale. In breve se il professionista incontrerà una persona che non vorrà accondiscendere alle proprie pulsioni omosessuali non potrà che suggerirle di essere omosessuale e gli sarà vietato di comportarsi in modo diverso. Parimenti: alla persona che presenterà delle difficoltà ad accettare il proprio corpo maschile o femminile, l’unica strada percorribile sarà quella del “cambiamento” di sesso.

Assai critico verso questa legge contraria al bene delle persone e alla libertà professionale e di pensiero è il signor Robert John Wenman (nella foto) che per 18 anni visse “da donna” in un corpo da uomo, ma che nel 2012 si pentì amaramente di questa scelta. E così Wenman ha confezionato un video in cui afferma che approvare questa legge sarebbe un errore, perche l’accompagnamento spirituale e psicologico che ha ricevuto da un gruppo di preghiera gli ha salvato la vita – infatti voleva suicidarsi – e gli ha permesso di ritrovare in sè il “maschio” che aveva perduto per strada.

Dichiara Wenman: «Temo che se questa proposta di legge verrà approvata, si impedirà che le persone LGBTQ che stanno lottando con problemi di salute mentale ottengano l'aiuto necessario». Poi racconta il suo disperato tentativo di sopperire ai suoi sentimenti di inadeguatezza con ormoni vari e l’operazione chirurgica, ma  «sfortunatamente, la mia euforia post riassegnazione di genere è crollata e sbiadita. Tutti i miei inevitabili carichi emotivi stavano tornando con intensità crescente. Ora ero in profonda depressione e cercavo aiuto poiché la mia completa transizione di genere mi aveva lasciato emotivamente paralizzato in una prigione di paura e con sentimenti di vergogna e sensi di colpa. In verità, l’operazione chirurgica di riassegnazione del sesso ha solo peggiorato i miei problemi emotivi. Ricordo di essere andato dal mio medico di famiglia e di essere scoppiato in lacrime, rendendomi conto che la mia transizione di genere era stata un fallimento».

Poi così continua: «Stavo imparando a fondo le conseguenze negative di non vivere nella verità. C'è stata una guerra spirituale contro la mia identità spirituale non realizzata che ha avuto effetti a catena non solo su me stesso ma anche su famiglia, amici, conoscenti e l’intera società, tutte persone che sono state costrette ad accettare qualcosa di non vero». Poi c’è stato l’incontro con la chiesa battista: «Lo Spirito santo […] mi stava aprendo gli occhi e addolcendo il mio cuore con la verità assoluta. Mi sono convinto di dover vivere nella verità e quindi ho cambiato la mia identità con il mio nome di nascita maschile. Ho imparato ad essere grato per quello che sono e per quello che ho, incluso il mio sesso di nascita, e per le molte benedizioni di Dio che ho ricevuto nella mia vita».

Infine un appello a contrastare il progetto di legge all’esame in Senato: «Mi appello alla tua coscienza per favore: considera le implicazioni che possono scaturire dall’approvazione di un disegno di legge basato sul politicamente corretto e non sulla volontà di investigare correttamente la verità».

https://www.lifesitenews.com/news/ex-trans-pleads-with-canadian-politicians-to-not-ban-therapy-that-saved-my-life