Le logiche terrene di potere e prestigio
Chi dunque è più grande nel regno dei cieli? (Mt 18,1)
«In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda». (Mt 18,1-5.10.12-14)
I discepoli, ancora legati a logiche terrene di potere e prestigio, pongono a Gesù una domanda che rivela le loro aspettative: chi è il più grande nel Regno dei Cieli? È una domanda che nasce dalla loro ambizione e dal desiderio di primeggiare. La risposta di Gesù è sorprendente: mette al centro un bambino. I bambini con la loro semplicità e la loro fiducia nei genitori incarnano le virtù che sono necessarie per entrare nel Regno dei Cieli: l'umiltà, la semplicità e la fiducia di Dio Padre. Quali di queste qualità senti più tue? E in quali sei mancante? Cosa puoi fare per migliorare?