Le esperienze mistiche di Battiato? Un "grande Boh"
Il un'intervista al Giornale, Fracco Battiato parla del suo nuovo album Joe Patti’s Experimental Group. Difficile seguire il cantautore quando parla di "viaggi astrali", levitazione", "mondi paralleli", "esperienze mistiche". Che vuole dirci? Difficile capirlo, per i più i testi delle sue sue canzoni sono un "Grande Boh".
Dovrei essere un fan di Franco Battiato, il raffinato (?) cantautore, per almeno tre motivi: a) è mio conterraneo, b) adoro fumetti e gadget di Batman (bat-tiato), c) sono cattolico e «battiato» in siculo vuol dire «battezzato». Tuttavia, ogni volta che dò un’occhiata ai suoi testi mi viene da dire: boh. Per esempio, leggendo la lunga recensione che Antonio Lodetti ha fatto qualche tempo fa su Il Giornale (all’ultimo album del cantautore, Joe Patti’s Experimental Group, e al contemporaneo libro-dvd Attraversando il Bardo. Sguardi sull’aldilà), leggo questa lezione filosofica: «Il senso della nostra esistenza è quello di crescere, diventare uomini completi e ritornare all’unità». Sembrerebbe il Vangelo.
Ma sorge il sospetto che quell’«unità» sia il vecchio Pleroma del finale de Il Nome della Rosa. Solo sospetto, per carità, però titillato dal prosieguo: «In questa visione si uniscono due mondi, Est e Ovest, mistici e scienziati e persino viaggiatori astrali; viaggi astrali ne facciamo tutti ma non siamo in grado di accorgercene». Che vi avevo detto? Boh. Ma tiremm innanz. Al Nostro la Chiesa non dispiace, anche perché molte delle sue esibizioni si sono svolte in templi cattolici (anch’io ne ho sentito uno in un luogo del genere, in Toscana; sentito, non visto, perché l’affollamento mi impediva di vedere lui, che usa cantar seduto). Tuttavia, non lesina una tirata d’orecchie. Pensate che il Nostro la pensi come quelli che vogliono le donne-prete, i sacramenti ai divorziati e tutta la manfrina progressista? No, Battiato è superiore a questa fuffa. Il punto è un altro, eccolo: «Mi dispiace che la Chiesa tradizionale non voglia tenere in debito conto alcuni fenomeni».
Suppongo che per “Chiesa tradizionale” intenda quella cattolica, ma non è sicuro. Lo farebbe pensare il seguito del discorso: «Come le esperienze di San Giovanni della Croce o quelle di Santa Teresa d’Avila che levitava». Teresa d’Avila levitava? Forse il Nostro l’ha confusa con san Giuseppe da Copertino. Ma, come dicevo: boh. Né il resto aiuta la comprensione: «La fede non significa niente, bisogna avere esperienza diretta delle cose». Eh, sarebbe bello, ma in mancanza bisogna accontentarsi della fede, cosa che facciamo quasi tutti noi credenti. Lui no: «Io ho avuto molte esperienze mistiche sin dagli anni Settanta, ma non le racconto perché la gente non è preparata». Beato lui, anche se occorrerebbe chiedergli che cosa intende per “esperienze mistiche”.
Quel gran mattacchione di Roberto D’Agostino, prima di fondare Dagospia, pubblicò un libro fotografico in cui molti personaggi in vista erano immortalati in atteggiamento “cafonal” (termine coniato dal D’Agostino, che ancora lo adopera). C’era, per esempio, Claudio Villa atteggiato a culturista, ma in mutande, calzini corti e scarpe ai piedi. Di Battiato c’era una sola foto: canta davanti a un microfono anni Settanta, calzamaglia colorata, stivali di raso, mantello, orecchini à pendant. Glam-rock si chiamava. Per intenderci, quello del primo David Bowie, di Renato Zero e dei Cugini di Campagna. Si vede che furono, in quegli anni, le “esperienze mistiche”, inenarrabili a «gente non preparata», a trasformarlo nel raffinato (?) cantautore che ha portato la filosofia (?) nel pop. Nell’ultimo album c’è un brano intitolato Omaggio a Giordano Bruno, il cui inserimento così il Nostro spiega: «Per capire i mondi paralleli e gli scenari che raccontava Giordano Bruno nel ‘500 abbiamo dovuto aspettare che arrivasse Einstein a illuminarci».
Ora, può darsi che il Nostro abbia davvero letto l’opera omnia di Giordano Bruno e quella di Einstein, e che ci abbia capito qualcosa, dal momento che il Bruno-pensiero è tra i più oscuri ed evanescenti mai esistiti e che Einstein è comprensibile solo a fisici d’alto livello. Ma che c’entra Einstein con i mondi paralleli? Boh. Tra l’altro, universi paralleli, stringhe, worm-holes e curvatura dello spazio sono solo ipotesi matematiche. É vero, registi e scrittori di fantascienza vi si abbeverano ch’è un piacere, ma si tratta appunto di fantascienza. O di mistica e viaggi astrali procurati dal peyote. Ma non sottilizziamo. In fondo, i testi delle canzoni di Battiato sono sempre meglio di quelli che trattano sempre e solo di amori perduti, disperazioni da abbandono, io ti amo tanto e tu no, quando sei con me non mi par vero, eccetera. E poi, quando non ci capisci nulla e ti pare profondo, puoi sempre canticchiare il Grande Boh mentre ti fai la barba e goderti almeno la musica.