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DA DOVE L’ODIO?

Le bugie di Mentana su Polonia, nazismo e cattolicesimo

Il "revisionismo storico" di Enrico Mentana che ha calunniato la «cattolica Polonia», accusandola di aver ospitato un campo di concentramento ad Auschwitz, dimentica che allora il Paese era occupato dai tedeschi e che lì vivevano il maggior numero di ebrei d’Europa. Ma mentre l’ambasciatore polacco gli ha risposto, nessun prelato ha replicato all’accostamento nazismo/cattolicesimo.

Attualità 13_05_2020

Credo che si chiami «revisionismo storico», la tendenza a reinterpretare i fatti del passato sotto una nuova luce.  Niente di male, in sé; il problema sorge quando la spinta a tale operazione non è la ricerca della verità storica e l’approfondimento, ma un intento ideologico. L’uso, cioè, della storia per fini ideologici e/o politici.

Non saprei come definire altrimenti (forse fake-news?) l’uscita di Enrico Mentana che, l’11 maggio, polemizzando contro non so quale politico, ha calunniato la Polonia e - soprattutto - i cattolici. Ecco il testo del giornalista: «A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni con chi tornò da Auschwitz (come quel consigliere regionale leghista che ha scritto "avete sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?") voglio solo sommessamente ricordare che il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora».

La cosa è piuttosto ingombrante. Innanzitutto è l’ennesimo tentativo di addossare ai polacchi le colpe tedesche. È vero che alcuni campi nazisti erano sull’attuale territorio polacco; sarebbe però opportuno ricordare che l’attuale territorio della «cattolicissima Polonia» era allora Generalgouvernement für die besetzten polnischen Gebiete, ossia Governatorato Generale per le aree occupate della Polonia. La Polonia era infatti invasa dai tedeschi e dai Russi e i tedeschi hanno costruito i loro campi sull’attuale territorio polacco, allora territorio occupato dalla Germania nazista.

Mentana (ma non è l’unico, né il primo) addossa cioè alle vittime le colpe degli aguzzini. Un revisionismo storico di per sé abbastanza ripugnante che, purtroppo, sta prendendo sempre più piede. Infatti, il giorno stesso, l’ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia ha replicato: «È vero che la Polonia ai tempi della Seconda guerra mondiale era molto cattolica. È necessario però, sempre e soprattutto, sottolineare che durante quel conflitto globale la Polonia ERA OCCUPATA DAI NAZISTI, quindi ogni affermazione che può suggerire o far presupporre che Auschiwtz era stato costruito in Polonia, perché essa era cattolicissima, mettendo quindi in relazioni questi due elementi, è PROFONDAMENTE SBAGLIATO, INGIUSTO e INGIUSTIFICATO. Il più grande campo di concentramento è stato localizzato in Polonia, ma certo non per questa ragione, ma piuttosto è in Polonia che viveva il maggior numero di ebrei in Europa e che la posizione era facilmente raggiungibile da trasporti da tutti i territori occupati dai nazisti».

Questo per quanto riguarda la Polonia. Mentana ha sentito tuttavia il bisogno di aggiungere che «Hitler era cattolico battezzato e cresimato», come se questo lo rendesse un campione del cattolicesimo. Contrariamente all’ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia, nessun pastore cattolico ha sentito il bisogno di replicare a queste accuse gratuite. Ora, le domande sorgono spontanee. Perché Mentana - proprio lui, che scrive libri intitolati “La memoria rende liberi” - si è fatto portavoce della menzogna storica per cui lo stato polacco («cattolicissimo», secondo lui) è responsabile delle atrocità tedesche? Forse perché in Polonia governa il PiS (il partito tradizionalista e cattolico di Kaczyński)? E perché ora la Germania è nostra buona amica? Quindi il suo sarebbe un esempio del deteriore revisionismo storico, ancora più abietto, considerato che i Polacchi furono vittime delle atrocità naziste.

Perché, se voleva polemizzare con «quel consigliere regionale leghista», ha dovuto tirare in ballo il cattolicesimo? La Polonia, responsabile delle atrocità naziste, sarebbe «cattolicissima»; Hitler era «cattolico battezzato e cresimato» (quindi pure lui «cattolicissimo»?). Ma che c’entra il cattolicesimo con un politico leghista?

Infine e più importante: perché tutto questo odio nei confronti del cattolicesimo? Al punto da prendere come pretesto una sciocca polemica politica per sputare veleno sulla Chiesa? Al punto da distorcere la realtà storica, al punto da suscitare la reazione indignata da parte di una ambasciata?

Se a questo aggiungiamo l’ondata di profanazione che, nei mesi scorsi, ha insozzato l’Europa ci chiediamo: cosa sta succedendo? Perché questo odio nei confronti della Chiesa, o meglio (il perché lo sappiamo): perché adesso sta emergendo in modo così violento, ottuso e prepotente? Cosa sta succedendo? Quali cambiamenti stiamo vivendo? Volesse il Cielo darci una migliore capacità di leggere i segni dei tempi.