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DOCUMENTO

L'Appello di Casablanca

«Il raggiungimento della democrazia e la realizzazione dei diritti umani nel mondo arabo è una necessità assoluta».

Attualità 28_01_2011

Noi, firmatari di questo appello, che siamo uomini politici, intellettuali e sostenitori della società civile, riteniamo che il raggiungimento della democrazia e la realizzazione dei diritti umani nel mondo arabo sia una necessità assoluta la quale esige il più ampio impegno da parte di tutti i cittadini e di tutte le forze politiche e sociali. Assistiamo, con grande preoccupazione, al drammatico e allarmante regresso delle riforme politiche che, dovuto a numerosi ostacoli strutturali, sta interessando il mondo arabo dall’inizio del nuovo secolo. Per questo ci rivolgiamo a tutte le parti interessate al futuro della democrazia – governi, istituzioni della società civile, organizzazioni politiche, organizzazioni del lavoro e media – certi che il raggiungimento di riforme reali ed efficaci sia responsabilità di ogni parte in causa.


E affermiamo che l’azione di contrasto ai vari ostacoli che continuano a impedire il raggiungimento di una pacifica transizione del potere necessiti quanto segue:
 
1- L’immediata intrapresa di profonde ed efficaci riforme politiche che rispettino il rule of law [la sovranità del diritto] e l’integrità delle istituzioni che si fonda sul principio della separazione tra i poteri. Ciò dev’essere fatto in accordo con il principio della sovranità popolare e con il rispetto dei diritti e delle libertà umane, ribadendo che le urne elettorali sono l’unico metodo legittimo per raggiungere una pacifica transizione di potere, per garantire la trasparenza del processo elettorale accettandone i risultati e per potenziare gli sforzi di osservatori indipendenti in accordo agli standard internazionali;
 
2- La protezione di una magistratura indipendente quale prima delle priorità necessarie al cambiamento democratico e ciò come prerequisito per la protezione dei diritti e delle libertà umane, nonché come garanzia per il primato del rule of law e delle istituzioni statali;
 
3- Il rilascio immediato di tutti i  prigionieri politici – che nelle diverse carceri arabe si contano a migliaia ¬– e la fine di ogni tipo di processo politico, tortura degli oppositori e pratica dei rapimenti;
 
4- Il dare la possibilità e l’incoraggiare i partiti politici e i sindacati a esercitare il proprio diritto a organizzarsi liberamente, a usare ogni tipo di strumento mediatico, a utilizzare i finanziamenti pubblici e a essere liberi da qualsiasi interferenza da parte degli apparati statali;
 
5- Il riconoscimento del diritto delle organizzazioni della società civile a esercitare liberamente e fattualmente il proprio ruolo di advocacy nel rispetto formale della loro indipendenza e della loro privacy, compresa la possibilità di disporre apertamente e attivamente delle loro risorse finanziarie.  A tutti i governi arabi chiediamo d’impegnarsi in partnership reali con le organizzazioni della società civile allo scopo di ottenere uno sviluppo umano sostentibile e permettere alle donne e ai giovani di prendere parte al tale processo di sviluppo;
 
6- La garanzia della libertà di espressione e del libero accesso dei media e dei giornalisti alle informazioni e alle loro nuove fonti. Il rispetto dell’indipendenza dei sindacati dei giornalisti, la possibilità che essi diffondano informazioni e opinioni senza censura, la rimozione delle pressioni amministrative o giuridiche, nonché l’abolizione del carcere come possibilità di pena nei processi intentati a giornalisti;
 
7- Lo sviluppo di meccanismi che assicurino la neutralità delle istituzioni statali e la messa di questi al servizio diretto dei loro costituenti, senza discriminazioni di appartenenza politica e senza interferenze nelle questioni interne ai partiti politici e alle organizzazioni della società civile;
 
8- La mobilitazione di tutte le forze e il compimento di tutti gli sforzi atti ad assicurare il buon governo, l’integrità politica e la trasparenza, combattendo la corruzione in quanto immorale fenomeno sociale, politico e economico che ha trasformato la stessa corruzione amministrativa in un sistema per amministrare la corruzione. Riteniamo infatti che ciò mini gli sforzi di sviluppo, prosciughi le risorse nazionali e minacci la pace politica;
 
9-  L’esortazione al settore privato affinché svolga il proprio ruolo per contribuire alle riforme politiche, per preservare le libertà e per lottare a favore della giustizia sociale, riaffermando il forte legame che esiste tra sviluppo e democrazia, e assicurando la trasparenza, nonché la concorrenza libera e leale;
 
10- L’appoggio agli sforzi che si profondono per ottenere la riconciliazione e l’unità nazionale, evitando i pericoli che minacciano l’unità e a che alimentano i conflitti settari, religiosi, etici e politici che destabilizzano gli Stati e le società arabe;
 
11- La richiesta alle forze politiche del mondo intero affinché esercitino pressioni sui propri governi  onde essi smettano di sostenere i regimi non democratici del mondo arabo adottando la logica del due pesi due misure nelle relazioni con i regimi arabi;
 
12- La riaffermazione di quell’interconnesione fra riforme politiche e rinnovamento del pensiero religioso che comporta l’appoggio e l’espansione dell’ijtihad [la ricerca religiosa indipendente] in un clima di totale libertà di pensiero, sotto sistemi democratici di governo. Inoltre, i firmatari appoggiano il dialogo che diversi anni fa iniziò nell’islam fra religiosi e laici a livello locale e regionale, sottolineando l’importanza di proseguire tali tentativi allo scopo di fornire una solida base di protezione per la democrazia e per i diritti umani da qualsiasi involuzione politica o ideologica.