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2017

L'anno peggiore per i cristiani in India: 351 violenze

Nel 2017 sono stati denunciati 351 episodi di violenza ai quali ne vanno aggiunti tanti altri non rilevati. Sono in aumento gli attacchi degli attivisti indù alle chiese, la domenica o durante importanti festività religiose, ma anche ai luoghi di culto privati. Spesso le autorità evitano di intervenire o si rendono complici.

India. Il 2017 è stato un anno difficile per i cristiani in India, il peggiore degli ultimi dieci anni. Lo afferma il rapporto annuale della Associazione evangelica indiana appena pubblicato. Sono stati denunciati 351 episodi di violenza ai quali ne vanno però aggiunti tanti altri non rilevati: “Sono moltissimi – spiega il segretario generale della Associazione, reverendo Vijayesh Lal – perché la maggior parte non viene segnalata sia perché la vittima è terrorizzata sia perché la polizia chiude un occhio o rifiuta di registrare i casi”.

Gli Stati della federazione in cui i cristiani subiscono più minacce sono quelli governati dal partito nazionalista indù, il Bjp, Bharatiya Janata Party. Spesso infatti le autorità evitano di intervenire o si rendono complici dei militanti delle organizzazioni nazionaliste. Con 52 casi denunciati, lo Stato che si è dimostrato più ostile ai cristiani nel 2017 è stato il Tamil Nadu. Ma le violenze sono aumentate in tutto il paese da quando nel 2014 il Bjp è andato al governo.

Intervistato da AsiaNews, il reverendo Lal descrive le conseguenze dolorose per i cristiani di una adesione di facciata ai diritti fondamentali da parte dei governi statali e di quello centrale: “Persino i luoghi di culto privati vengono attaccati dagli attivisti di estrema destra indù che violano la privacy e la sacralità di un individuo o di una famiglia e calpestano i loro diritti costituzionali. Sono in aumento gli episodi di attacchi alle chiese la domenica o durante importanti festività religiose come la Domenica delle Palme, il Venerdì Santo, la Pasqua e il Natale. Inoltre agenti apparentemente privati vengono usati per interrompere i raduni di preghiera. I bambini cristiani vengono fermati mentre si recano a ritiri spirituali e detenuti per diversi giorni per il solo sospetto di essere stati convertiti con la forza. Tutto questo deve finire”.