Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Cristo Re a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

L’anello e la catena

La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre (Mc 6,27)

Schegge di vangelo 29_08_2024 English Español

In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. (Mc 6,17-29)

Un singolo peccato non è mai isolato ma, come un anello, va a congiungersi ad altri peccati formando così una catena, cioè una serie di peccati. Questa catena coinvolge e trascina giù altre persone nel punto più basso possibile. Così è stato per Erodiade che odiava San Giovanni battista perché l'aveva accusata pubblicamente di non essere la moglie di Erode. Puntando il dito contro di lui aveva detto che non gli era lecito andare contro la Legge di Dio sul matrimonio. Ebbene il peccato di Erodiade ha trascinato Erode ad uccidere un profeta di Dio che lui pure apprezzava visto che ci parlava spesso. Come si possono spezzare queste catene del peccato? Solo il Signore può spezzare e liberare da queste catene. San Giovanni ha dimostrato che non bisogna avere paura di difendere pubblicamente l'istituto del matrimonio, perché bisogna ricordarci sempre che non bisogna temere di perdere la vita su questa terra, ma la vita eterna del paradiso.