Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
IL LIBRO

L’amore, unico antidoto alla "società dell’io" e del sesso

La riflessione del cardinale Angelo Comastri sugli effetti di una società edonista e narcisista che finisce per lasciare solitudine e profonde ferite. Solo il dono di sé garantisce la libertà che non inganna e la felicità che riempie il cuore.

Cultura 14_10_2023

«Ecco la società del futuro: la società dell’io». Questa didascalia, comparsa diversi anni fa sulla rivista Der Spiegel a corredo dell’immagine di un adolescente che bacia se stesso, è alquanto eloquente nell’inquadrare il problema fondamentale dei giovani d’oggi. Per rovesciare tale paradigma edonista e narcisista della società dei social, è allora necessario ripartire dai fondamentali: educarsi ed educare all’amore. È quanto rileva il cardinale Angelo Comastri nel suo ultimo libro Aiuto! Nel mondo sta scomparendo l’amore (San Paolo, Cinisello Balsamo 2023, pp. 175), presentando  alcune  storie  nelle  quali  è  evidente  il  ruolo  insostituibile  della  famiglia  per  introdurre  i  figli  alla  comprensione della vita e a una gestione adeguata e onesta  dei propri  sentimenti, affinché siano capaci di amare sul serio e in modo autentico.

«Mio padre non ha mai amato nessuno. Era un mostro di egoismo. Ho quarantotto anni ed ho evitato di avere figli perché ho avuto paura di rassomigliare a mio padre: e non volevo che i miei figli soffrissero quello che ho sofferto io con un padre totalmente incapace di amare». In questi termini parla di John Lennon suo figlio Julian. D’altra parte Madre Teresa lo ripeteva frequentemente: «Non troverete mai un egoista felice». 

Riguardo all’ipertrofia di sesso dilagante, il cardinale osserva che «banalizzando l’atto che genera la vita si banalizza tutta la vita». L’antidoto rimane dunque la castità la quale, contrariamente a quanto comunemente si crede, è «il respiro stesso della gioia». Lo riconosce persino Gandhi, che la considera come «il più alto ideale, non deve quindi far meraviglia che richieda il più alto sforzo per raggiungerla. Una vita senza castità mi sembrerebbe insipida e animalesca: il brutto, per natura sua, non ha autocontrollo, l’uomo è uomo perché è capace di averlo. La castità è protezione del corpo, della mente, dell’anima. Ogni giorno mi svelava una fresca bellezza. Diventai libero e disponibile a ogni servizio del prossimo».

Infatti «è da un cuore puro che sboccia l’amore», come afferma Madre Teresa di Calcutta e come testimonia santa Maria Goretti nel difendere la sua purezza dallo stupro fino al martirio e nel perdonare prima di morire chi la ferisce mortalmente con quattordici pugnalate perché non accetta il suo diniego. Dunque occorre educare i giovani facendo loro riscoprire che «il bene è bello e la virtù appagante»; che «può donarsi soltanto chi possiede i propri sentimenti, e pertanto se stesso», e non «l’egoista che può solo usare gli altri».

Comastri riprende altre storie di adolescenze ferite dalle separazioni di genitori incapaci di amare, tra le quali quella di Alessandra, figlia del marchese siciliano Antonio Di Rudinì, Presidente del Consiglio nel 1891. Il marito di Alessandra si ammala di tubercolosi; ella diviene una delle amanti di D’Annunzio, poi torna a occuparsi dei due figli avuti col marito. Durante un viaggio a Lourdes chiede alla Madonna la grazia di credere, in cambio avrebbe donato a Dio la sua stessa vita. Così, insieme a un pianto purificatore rispetto al male compiuto, dopo la confessione, inizia a coltivare il desiderio di essere accolta come suora del Carmelo. Una volta che i figli hanno raggiunto la maggiore età, ottiene il permesso dalla superiora e diviene suor Maria di Gesù. Di lì a poco la tubercolosi gli strappa entrambi i figli e anche ella s’ammala gravemente. Muore dicendo al suo Gesù: «Vi amo, Signore! Vi amo ed è giunto il momento che ci vediamo finalmente!».

D’altra parte è Dio il «Maestro dell’Amore»; per il Creatore «ogni uomo è una moneta preziosa (cf. Lc 15, 8-9) e Dio non vuole perdere questo tesoro e, pertanto, fa di tutto per tenerlo stretto al Suo cuore. Solo quando riesce a ricondurre il peccatore a fissare i Suoi occhi di Padre, Dio manda un respiro di sollievo che illumina di gioia il Suo Volto Divino». La sua onnipotenza nell’amore si rivela massimamente nel sacrificio sulla croce ed è il cuore della parabola del Padre misericordioso. Di qui, sulle orme di Maria, è possibile ritrovare «la bellezza vera, il successo autentico, la libertà non ingannevole e la felicità che riempie il cuore».

La riflessione del cardinal Comastri si fa infine preghiera d’intercessione per i giovani affinché, liberi dai condizionamenti sociali, possano gustare la bellezza dell’amore vero: «O Maria Goretti, tu hai difeso la dignità della donna rifiutando di essere usata come oggetto di una passione senza cuore e senza amore Oggi tante donne vendono la dignità e tanti uomini comprano la donna in un mercato in cui tutti sono sconfitti. Prega per loro: per la loro dignità! Tu hai difeso l’amore vero: l’amore che nasce dalla purezza e sboccia nel dono pulito e sincero di sé; l’amore che si apre all’accoglienza dei figli in una festa che si chiama famiglia. Oggi manca l’amore, manca il dono di sé, manca la festa, manca la famiglia! Prega per noi, affinché riscopriamo la purezza per restituire ai giovani la gioia dell’amore vero».