L'amore più grande

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». (Gv 15,12-17)

Gesù ci fa strada. L’amore più grande l’ha vissuto Lui, dando la vita per i suoi amici, che siamo tutti noi uomini, a partire dagli apostoli che gli stavano vicini; a partire anche da noi, scelti da Lui. Il dono dell’unità rende nota al mondo che il Signore è tra noi; questa è la prima opera da realizzare, come ha detto lunedì scorso Papa Francesco ai vescovi italiani. L’unità si colloca al fondo della vita, nel cuore stesso della nostra identità, ma diventa opera in un amore concreto, fattivo, reciproco che si fa vigile attenzione all’altro. L’aiuto più grande che si può dare all’amico è di richiamarlo, non con parole ed esortazioni ma attraverso la nostra stessa vita, a questa origine: Gesù ci ha scelti e ci ama e ci chiama insieme ad amarlo.