La vita è bella
Il film di Roberto Benigni riesce a parlare del dramma dell’olocausto attraverso una "favola".
Già da metà pomeriggio sulla rete Iris si susseguono diversi film che intendono celebrare la Giornata della memoria. Ne scegliamo due.
Senza destino è l’esordio alla regia dell’ungherese Lajos Koltai, già direttore della fotografia con Tornatore e Szàbo. Il film, che racconta la storia di un ragazzino ebreo rinchiuso in un campo di concentramento e dei suoi sforzi per adattarsi alle situazioni più tremende, è raccomandato dalla commissione Nazionale Valutazione Film della Cei: la sua problematicità e i livelli diversi di lettura lo rendono particolarmente adatto a stimolare il dibattito (Iris ore 18.25).
La vita è bella di Roberto Benigni è il film che ha aperto la strada, tra diverse critiche, alla possibilità di parlare dell’olocausto anche attraverso una favola, che utilizzi il registro comico oltre a quello tragico. Il risultato di questa felice follia è un film drammatico, buffo e poetico. Come può un padre, all’interno di un campo di sterminio, proteggere il proprio bambino dalle atrocità? Inventando che quello che stanno vivendo è un gioco a premi. Sarà questo volo di fantasia, utilizzata per opporsi al male, che preserverà nel figlio il senso di fiducia nella vita e la purezza del cuore (Iris ore 21.10)